Il Consiglio regionale ha approvato con 29 voti favorevoli, 21 contrari e 2 astensioni, l’ordine del giorno sullo schema di norma di attuazione dello Statuto speciale sardo in materia di entrate della Regione.
“Si tratta di un passo in avanti in vista della conclusione della vertenza”, ha detto l’assessore al Bilancio Raffaele Paci, nel corso della seduta statutaria dell’Assemblea che si tiene obbligatoriamente il primo giorno non festivo del mese di febbraio.
Paci ha quindi sottolineato l’importanza dell’approvazione dell’articolo due dello schema che consente l’immediato
riconoscimento delle spettanze di pertinenza regionale.
“Abbiamo mantenuto la promessa fatta ai nostri cittadini chiudendo definitivamente una vicenda rimasta in sospeso troppo a lungo – commenta il presidente della Regione Francesco Pigliaru – Era tempo di archiviare un lavoro cominciato nel 2006, quando emerse una situazione di completa disattenzione nell’applicazione dello Statuto della Sardegna. E adesso, in pochissimo tempo e lavorando duramente, la nostra Giunta ha chiuso definitivamente la partita. L’abbiamo chiusa per sempre: voglio infatti ricordare che non solo abbiamo finalmente definito una quantificazione certa delle entrate dovute alla Sardegna, ma grazie anche all’impegno della Commissione paritetica abbiamo scritto e concordato regole che chiudono la vertenza e danno certezza assoluta per il futuro. Questo significa che, se nel 2006 ottenemmo la scrittura di un articolo 8 molto più favorevole per il nostro regime delle entrate, oggi grazie a quelle regole – che accolgono in pieno tutte le nostre richieste – nessuno potrà mai più mettere in dubbio i nostri diritti”.
Il governatore evidenzia poi la novità contenuta nell’articolo 2, ovvero la possibilità di inversione del gettito
fiscale. “Significa che, dopo un accordo con l’Agenzia delle Entrate, la parte delle compartecipazioni erariali che spetta alla Sardegna non sarà più versata a Roma per poi tornare nell’Isola ma resterà direttamente e immediatamente disponibile nelle casse regionali”, spiega Pigliaru.
A inizio seduta è intervenuto il consigliere dei Rossomori, Emilio Usula, che si è detto indignato per le parole usate dal nuovo procuratore generale Roberto Saieva, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, quando ha parlato di “delitti d’impeto in Sardegna spesso sorretti da moventi che si radicano nella cultura degli ambienti agropastorale”. “Il popolo sardo merita maggior rispetto, siamo tutti pastori”, ha detto Usula.
La seduta è stata rinviata a domani alle 11 per discutere sulle modifiche al regolamento di attuazione della legge
regionale sul sistema integrato dei servizi alla persona.