Un accorato appello ai vertici sardi del Pd perché tornino sulle posizioni e si aprano al confronto e alla condivisione. Lo lanciano venti iscritti del partito, tra i quali Romina Mura, ex parlamentare Dem che sabato scorso era sul palco della convention di Renato Soru. Una lunga lettera, aperta alla sottoscrizione di tutti gli iscritti che “ne condividono il contenuto”. Nella lettera l’esternazione di un disagio nato nelle prime riunioni del tavolo di coalizione sul metodo di scelta della candidata.
“Si è scelta la via della fuga dal confronto in campo aperto per rifugiarsi in una condotta lastricata di ombre e di bizantinismi formali – scrivono i militanti – mirati ad ottenere fittizie unanimità di partito fondate su ordini del giorno, portati all’attenzione delle assemblee all’ultimo minuto”. I venti dem sottolineano l’assenza di condivisione: “Si annuncia la bozza di un programma, predisposto da 120 persone – scrivono -. Programma che ad oggi non è mai stato portato all’attenzione degli organi di partito, che nessun circolo o federazione ha mai ricevuto o potuto contribuire a scrivere”. E ancora: “Si è deciso di non presentare alcuna candidatura Dem al tavolo di coalizione, nonostante diversi autorevoli esponenti del nostro partito avessero mostrato interesse”.
Per i militanti critici “non aver affrontato le complessità che c’erano dentro e fuori il tavolo di coalizione e non aver ascoltato chi da tempo pone con forza tali questioni è stato un grave errore che ha portato alla spaccatura del centrosinistra”. Per questo secondo gli ‘scontenti’ “serve responsabilità da parte di tutti – scrivono -, quando una via si chiude, si lavora per trovarne una seconda e una terza se necessario. Solo attraverso strumenti di partecipazione e condivisione democratica sulla scelta del candidato sarà possibile unire il popolo sardo intorno a una proposta alternativa per sconfiggere la destra”.