La figura di Michela Murgia – la scrittrice e intellettuale di Cabras recentemente scomparsa dopo una lunga malattia – irrompe suo malgrado in campagna elettorale. L’innesco sono le parole del sindaco di Cagliari e candidato del centrodestra alle Regionali, Paolo Truzzu, che intervistato da Klaus Davi ha detto: “Non intitolerei mai una via o le dedicherei un monumento perché mi sembra un personaggio più negativo che positivo, nel senso che era una di quelle che voleva insegnare agli altri cosa dovevano pensare e imporgli in ogni caso il suo pensiero”. Insomma: “Era una totalitaria, per certi punti di vista”.
Le dichiarazioni dell’esponente di Fratelli d’Italia hanno scatenato la reazione di Alessandra Todde, esponente M5s e candidata del Campo largo di centrosinistra, che si dice “sconcertata e delusa”. Le parole di Truzzu – dice Todde – “non solo mancano di rispetto alla memoria di una figura che ha contribuito significativamente al dibattito culturale e sociale della nostra Isola, ma denotano anche una pericolosa inclinazione a ridurre al silenzio le voci che si levano per promuovere riflessione e cambiamento. Etichettarla come “totalitaria” per il suo impegno nel promuovere un dialogo critico e per aver esercitato il suo diritto alla libertà di espressione è non solo ingiusto, ma anche pericolosamente fuorviante”. Infine l’invito al sindaco di Cagliari “a riconsiderare le sue parole e a riflettere sull’importanza del dialogo, del rispetto reciproco e della costruzione di una comunità che riconosce e celebra il contributo di ogni suo membro, anche di quelli con cui potrebbe non essere d’accordo”.