Il tema è di quelli che scottano: la voglia di indipendenza dei sardi da sondare con un ipotetico referendum consultivo. E proprio su questo si registrano i primi screzi nella coalizione di centrodestra sui temi del programma di governo in vista del voto del 16 febbraio. Tra la posizione del Psd’Az e quella di Fratelli d’Italia. Il referendum è infatti uno degli undici punti del nuovo contratto tra il Partito sardo d’Azione e il candidato del centrodestra Ugo Cappellacci. “Non ci siamo riusciti in questa legislatura – ha spiegato il presidente dei Quattro Mori, Giacomo Sanna – e lo faremo nella prossima. Questo non significa che il Psd’Az si sta sposando con il centrodestra, ma stiamo solo rinnovando un’alleanza”.
Gli altri temi programmatici alla base del patto sono: la riforma dello Statuto e della statutaria, il rilancio della lingua e della cultura sarda, la realizzazione della zona franca integrale e dell’autogoverno fiscale, della continuità territoriale e della mobilità interna. Inoltre vi sono i temi dell’energia, del credito, della burocrazia zero e dei tagli agli sprechi. I Quattro Mori propongono al centrodestra di ripartire dalla terra, di evitare l’arrivo dei mafiosi nelle carceri sarde e di promuovere la territorialità della pena; infine serve un piano di investimenti per la valorizzazione del patrimonio ambientale ed archeologico. “In questi anni abbiamo fatto un percorso irto di ostacoli e difficoltà con distrazioni dovute ad uno uno Stato patrigno e ad un’Europa dei burocrati e delle lobbies – ha sottolineato Cappellacci – Noi sardisti lo siamo nel cuore e nell’atteggiamento. Non è certo un vezzo o non è un abito che fa la sardità di una persona e noi nel nostro quotidiano abbiamo cercato di esserlo sempre”. “Stiamo contaminando l’ambiente politico sardo – ha chiosato Sanna – Il candidato dell’altra parte non vuol sentire parlare di indipendenza e non capisco come si possa entrare in una coalizione che non ha la stessa idea di alcuni che si professano indipendentisti”. Il contratto con Ugo Cappellacci? “Sottoscritto – chiarisce il leader sardista – con la speranza di realizzare di più di quanto non si è fatto nella scorsa legislatura”.
La stroncatura. Ma subito arriva la bocciatura dei Fratelli d’Italia a cui non va giùl’accordo tra il candidato presidente Ugo Cappellacci e il Partito Sardo d’Azione nella parte che riguarda il referendum sull’indipendenza della Sardegna: “non vi è nessun riferimento nel programma del centrodestra”, chiariscono gli esponenti di Fdi. “Sorprende che si sottolinei questo presunto patto col presidente Cappellacci quando lo stesso – tuona Salvatore Deidda, portavoce regionale del partito – non ha fatto nessun riferimento a questo referendum nella sua apertura della campagna elettorale di domenica scorsa. Abbiamo molto rispetto del Psd’Az, della storia e di chi ci milita ma è evidente che non abbia letto il programma della coalizione di centrodestra”. “Fratelli d’Italia nel tavolo della coalizione con Forza Italia, Riformatori, Udc, Uds ha siglato un patto, dopo diverse riunioni – ricorda Deidda – richiedendo certezze sulla composizione della stessa coalizione e coerenza con i programmi. Lo abbiamo scritto insieme mentre i Sardisti corteggiavano la sinistra. Abbiamo ritrovato armonia e spirito di gruppo, poi è arrivata la sorpresa del rinnovato accordo all’ultimo minuto. Non abbiamo opposto pregiudiziali ma chiediamo, in nome di quella rinnovata unità e concordia sopracitata, di mettere da parte questi slogan – conclude il portavoce di Fdi – Siamo sicuri che il presidente Cappellacci non seguirà chi vuole farlo cadere in errore come in passato per poi essere pronti a salire nel carro di altri, presunti, vincitori”.
Doddore Meloni non ci sta. In una nota stampa il leader del movimento Meris, di fatto escluso dalle prossime elezioni, punta il dito contro la proposta di Giacomo Sanna, presidente del Partito Sardo d’Azione, che proponeva come programma politico il referendum per l’indipendenza della Sardegna, parole pronunciate al fianco dell’uscente presidente della Regione Sardegna Cappellacci. “Proprio colui – scrive Meloni – che ha fatto bloccare lo svolgersi del referendum, e fatto costituire in Tribunale la Regione Sardegna contro il referendum per l’indipendenza proposto da me per conto di PA.RI.S, attraverso una legale raccolta di firme prevista dallo Statuto sardo”. E continua: “È vero che in politica l’olimpionico salto triplo carpiato è normale, ma non fino ad arrivare alla sfrontatezza espressa da questi soggetti, che, senza provare un minimo di vergogna, si sono messe a proporre un referendum per l’indipendenza quando loro stesse nel momento che formavano la maggioranza del Consiglio regionale, l’avevano letteralmente osteggiato e affondato”. Fino alla richiesta finale: “Considerato che le firme sono già raccolte e depositate in Regione, regolari e contate, chiedo a Sanna ed al pentito Cappellacci, che il referendum si effettui già da domani mattina”.