Renzi a Sassari: “Sulle orme di Berlinguer”

“Ho grande rispetto per Sassari che ha dato i natali a due presidenti della Repubblica, ed è la città di Berlinguer, ed è la città del prossimo governatore Pigliaru”.

Il segretario del Pd Matteo Renzi è arrivato a Sassari, prima tappa della sua visita oggi in Sardegna, a sostegno del candidato governatore del Centrosinistra, Francesco Pigliaru. Renzi ha parlato al teatro Verdi, già gremito un’ora prima del suo arrivo, mentre alle 17 sarà a Cagliari nello stesso padiglione che sabato scorso ha ospitato il comizio di Silvio Berlusconi.

Renzi è arrivato a piedi al teatro Verdi di Sassari poco dopo le 12 accompagnato dal candidato presidente del centrosinistra Francesco Pigliaru e dal sindaco della città Gianfranco Ganau, candidato consigliere nelle liste del Pd. Ha attraversato piazza d’Italia e piazza Castello stringendo decine di mani e scambiando qualche battuta con i cittadini. “L’altro giorno ci avete battuto” – ha detto scherzando a un passante che indossava una giacca sportiva rossoblu, i colori del Cagliari che l’altro giorno ha sconfitto la sua Fiorentina. “Si ricordi di noi”, gli ha detto una signora che ha voluto presentargli i due figli. “Ora pensiamo alla Sardegna – ha detto Renzi – poi penseremo a tutti”. Il suo intervento in sala è atteso dopo quello di Pigliaru.

Sulle orme di Berlinguer. “Ho grande rispetto per Sassari, per il valore di questa città, che ha dato i natali a due presidenti della Repubblica, ed è la città del segretario del partito Comunista Enrico Berlinguer, ed è la città del prossimo presidente della Regione, Francesco Pigliaru”. Così Matteo Renzi ha esordito al Teatro Verdi di Sassari, raccogliendo una standing ovation.

I sondaggi. “Nei sondaggi siamo avanti, ma nessuno del Pd nazionale dopo che vinceremo in Sardegna deve venire qui a cavalcare il risultato il giorno dopo, qui c’è in ballo la Sardegna, il futuro di una terra”. Lo ha detto Renzi, poi, rivolto alla platea ha chiesto: “State meglio o peggio di cinque anni fa?”, e il teatro ha risposto a gran voce: “Peggio”.

Lavoro senza barzellette. “Mi dicono che non so dire le barzellette, contrariamente a chi è stato qui di recente (Berlusconi, ndr) – leggi l’articolo – , ma vi hanno fatto ridere le barzellette raccontate in questi anni? Parlavano di centomila posti di lavoro, ma hanno sbagliato segno, sono in meno. Noi invece parliamo di lavoro senza raccontare barzellette”. Così sempre  rivolgendosi ai sardi e riferendosi ai cinque anni di giunta Cappellacci di centrodestra.

Su Michela Murgia.  ”Amo Michela Murgia come scrittrice, ma qui c’è il rischio enorme di sottovalutare il risultato delle elezioni. Qui non c’è ballottaggio, il rischio vero è continuare a scegliere persone in nome di un ideale ma si fa perdere il centrosinistra. Il voto alla Murgia mette a posto la coscienza, ma il voto a Pigliaru mette a posto la Sardegna”. Questo l’invito al voto di Renzi.

Il ringraziamento a Francesca Barracciu. “Francesco Pigliaru è bravissimo ed è l’uomo giusto per vincere, ma ci tengo anche a ringraziare da questo palco Francesco Barracciu, che ha fatto un gesto che le fa onore”. Renzi si riferisce al passo indietro della eurodeputata del Pd che aveva vinto le primarie a novembre, per poi lasciare il posto di candidato a governatore a Pigliaru, in quanto indagata per l’inchiesta sui fondi del Consiglio regionale.

Il punto di vista nazionale. “Mi accusano di aver scritto le regole con Berlusconi, col nemico, ma noi scriviamo le regole con Berlusconi per poi batterlo. Le regole si scrivono tutti assieme, è un errore farle da soli, come è stato fatto ultimamente in Italia”. Lo ha detto Matteo Renzi a Sassari.

Siparietto con Parisi. Terminato tra gli applausi l’intervento a Sassari, Matteo Renzi è subito ripartito per Cagliari, dove alle 17 parlerà alla Fiera. Accompagnato dal segretario del Pd sardo Silvio Lai e con il candidato Francesco Pigliaru, all’uscita Renzi è stato protagonista di un curioso siparietto con l’ex ministro della Difesa, il sassarese Arturo Parisi. I due si sono incontrati nel bagno del teatro e dopo un saluto e un breve scambio di battute, l’ex ministro ha commentato scherzando con i giornalisti: “È una delle cose più pulite che ci sono in giro…”. (ANSA).

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