Una grande assemblea popolare per discutere delle prossime elezioni regionali “liberi da estremismi e schematismi” con l’obiettivo di “promuovere dal basso una coalizione fondata unicamente sulla difesa degli interessi nazionali dei sardi”. La richiesta di convocazione dell’assemblea, che si terrà il 23 settembre a Tramatza (dalle 10), è arrivata a Paolo Maninchedda da circa duecento amministratori locali di 129 Comuni dell’Isola. È lo stesso segretario del Partito dei sardi a darne notizia sul suo blog, ‘Sardegna e libertà’.
“C’è una grande voglia di parlare e confrontarsi – ha scritto il leader del Partito dei sardi -: ovviamente, una volta che si riuniscono così tanti amministratori, verranno anche altri”. Da tempo il Pds ha lanciato un progetto di “convergenza nazionale”, un’idea che elimina “gli steccati delle coalizioni consolidate, per riunirsi attorno al tema di una costituente sarda. D’altra parte, sottolinea Maninchedda, “i partiti vecchi e nuovi hanno una certa difficoltà a praticare la democrazia, a percorrere i sentieri dei ragionamenti e non delle parole d’ordine, a rinunciare all’insulto e a costruire la prospettiva”. Ora, spiega, “è un dato di fatto che serva un grande esercizio democratico di costruzione dal basso e che ci siano molti piccoli imprenditori annientati da una persecuzione fiscale inumana e che attendono chi li organizzi per lottare per la giustizia e la dignità”. C’è, secondo Maninchedda, “la richiesta di uno spazio di libertà, di rispetto delle storie individuali, che sappia però alzare la bandiera della battaglia per la Sardegna”.
Per cui, ribadisce, “proprio perché si sta vivendo in un quadro di incertezza politica, noi dobbiamo creare le occasioni della democrazia senza egemonizzarle, come abbiamo fatto a Ottana. Dal basso, con qualche rischio, ma dal basso”. “Il 23 – annuncia quindi il leader del Pds – inizia un percorso che non sappiamo dove ci porterà. Quando si riunisce un numero così consistente di amministratori si sa come si inizia ma non si sa come si finisce”.