La candidata alle elezioni regionali per la carica di governatore Michela Murgia commenta i sondaggi della società Datamedia apparsi oggi su L’Unione Sarda con una nota su Facebook. (leggi: Regionali, sondaggio “Unione Sarda”: Cappellacci in pole, bene la Murgia. Ma vince l’astensionismo”). Afferma di non essere affatto sorpresa dal sondaggio, forte anche del risultato conseguito dalla campagna di raccolta firme: “Questo risultato non mi sorprende: so in quante case siamo entrati in questi mesi, so in quanti paesi abbiamo fatto incontri e conosco una per una le aziende, le associazioni, le cooperative e le famiglie che abbiamo visitato per ascoltarne la voce”.
Mentre accusa Ugo Cappellacci di confondere la Sardegna per un ring di pugilato, sottolinea il percorso che la coalizione ha compiuto in questi mesi e di come sia necessario per i sardi trovare il coraggio di compiere scelte diverse: “Ci siamo presi cura delle loro domande e anche delle loro risposte, che spesso erano efficaci e sorprendenti. Perché quelle voci entrino a far parte di un governo capace di fare le scelte giuste è necessario un passo ulteriore: abbandoniamo tutti l’indecisione, il senso di impotenza, la rabbia contro le istituzioni e anche la paura del cambiamento. Investiamo la nostra speranza in un progetto nuovo, onesto e interamente nostro”.
Uno dei dati più significativi è espresso dall’indecisione di voto dei sardi per questo Michela Murgia afferma che il vero avversario in queste elezioni non è il presidente uscente ma, dichiara: “L’avversario contro cui ci siamo messi è lo scoraggiamento del nostro vicino di casa, il senso di sconfitta sociale di intere categorie produttive, la paura di ognuno di noi di non avere più nessuno che ti ascolti e possa trovare risposte giuste, oneste, vere. Invertire questo sconforto è la nostra battaglia”.
Stesso concetto con un Tweet: “Il mio avversario non è Cappellacci: sono i 60 anni di malgoverno di cui lui è solo l’ultimo figurante”.