Regionali, Milia presenta ‘Rinascita Sardegna’: “Contributi di idee, ma per ora niente liste”

di Andrea Tramonte

La curiosità giornalistica era tutta – o almeno in parte – su eventuali dichiarazioni relative alle Regionali: Graziano MIlia sostiene Soru o Todde? Scende in campo in prima persona? In realtà niente di tutto questo. In fin dei conti lo aveva detto: Rinascita Sardegna è una associazione culturale che vuole dare un contributo di idee per il futuro dell’Isola e che nasce in un periodo storico in cui – secondo il sindaco di Quartu – è necessario radunare le migliori energie provando ad andare oltre le tradizionali appartenenze di partito o schieramento. Non è un caso se alla presentazione all’Hotel Caesar’s a Cagliari il pubblico fosse quantomeno trasversale, con una inevitabile preponderanza dell’area – o del ‘campo’, come si dice oggi – del centrosinistra. Dei due candidati arriva solo Renato Soru, Alessandra Todde invece assente per problemi personali (“Todde ha fatto un gesto che ho apprezzato molto, avevano un’iniziativa prevista a Lula e per rispetto nei nostri confronti l’ha rinviata”, ha detto Milia).

Scontato il giochino delle presenze: c’erano Piero Comandini e Giuseppe Meloni (rispettivamente segretario e presidente del Pd sardo), i consiglieri regionali Roberto Deriu e Walter Piscedda, l’ex deputato Giulio Calvisi, i Progressisti rappresentati da Massimo Zedda, Francesca Ghirra, Francesco Agus e Luciano Uras, Laura Caddeo di Avs, Giuseppe Luigi Cucca e Franco Stara di Azione, i sindaci di Nuoro e Assemini, Andrea Soddu e Mario Puddu. Del centrodestra si intravedono Stefano Tunis di Sardegna 20Venti, Alessandra Zedda di Forza Italia e l’ex assessore alla Sanità, il leghista Mario Nieddu. Al pubblico e a pezzi di classe dirigente Milia precisa subito: “Abbiamo fatto questo con uno spirito di generosità. Senza voler citare il poeta greco Dinos Christianòpoulos che diceva: ‘Hanno provato a seppellirci .. non sapevano che eravamo semi’. Noi ci saremo, rispetteremo tutti ma pretendiamo rispetto. E non ci faremo tirare per la giacchetta da nessuno”.

Il sindaco di Quartu presenta Rinascita come un luogo (un ‘logu’), pubblico, di discussione, di individuazione dei problemi e di proposte. Ma cosa diventerà non è ancora stato deciso. “Non so se domani diventerà un’altra cosa – dice -. Certo molti di noi coltivano il sogno di una forza riformista e autonomista che sia nelle condizioni di ricontrattare funzioni e spazi con lo Stato. A chi ci dice che abbiamo una posizione ambigua rispondo: è una posizione libera, chi aderisce a Rinascita deve sentirsi libero, ognuno potrà votare chi vuole”. E sulle Regionali: “Se non sappiamo ancora chi aderirà all’associazione che liste dobbiamo presentare? A seguito di un percorso di questo genere, con la volontà di dialogare con tutti e l’invito alla stipula di patti autonomistici: come si può pensare che si dica voto lui o voto lei? Significherebbe che vi abbiamo preso in giro tutti”. Pur nella volontà di dialogo aperto e ‘trasversale’, Rinascita non è un luogo neutro. “Ha dei valori – dice Milia -: coniugare il merito con il bisogno, sostenere politiche sociali, ritenere che la società non sia dei più forti e che non è vero che la società dei più forti dia benessere a tutti, il garantismo senza ambiguità e opportunismo”. L’obiettivo è quello di generare una mobilitazione collettiva grazie a una visione forte del futuro dell’Isola. Ora, perché i cittadini sono chiamati a decidere chi governerà la Sardegna per i prossimi cinque anni. E serve – secondo il sindaco di Quartu – individuare quei 4, 5 temi irrinunciabili che siano la base per una ‘ripartenza’, seguendo idealmente la spinta che portò la classe dirigente sarda, insieme ai cittadini, a mobilitarsi insieme per il Piano di Rinascita.

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