“Sto facendo questa campagna elettorale in modo molto diverso dal solito. Ho sei donne molto belle che mi sostengono durante i miei incontri con le persone”. L’audio di un candidato gallurese di centrodestra al Consiglio regionale ha iniziato a girare nelle chat fino a diventare un caso politico, per l’evidente – e rivendicato – utilizzo del corpo delle donne per racimolare più voti. “Se ti presenti da solo, sei un cane bastonato che parla – dice il candidato -. Invece con queste sei miei amiche, molto belle… Due sono vestite in pantaloni in pelle e stivali, due in minigonna e due leopardate, con delle camicie belle aperte che fanno un bel vedere”. L’aspirante consigliere è convinto che la strategia funzioni: “Ho fatto un incontro dove penso che qualcuno è tornato a casa e ha messo incinta la moglie”. “Con questo sistema – aggiunge – ti seguono fino all’ultima virgola e guardano le cosce della mia amica: posso parlare fino alle sei e restano tutti lì. Alla fine, una per una, fanno l’inchino ai signori e distribuiscono il mio santino”.
Non è ancora chiaro chi sia l’autore dell’audio ma intanto i contenuti hanno scatenato la polemica. Paolo Truzzu, candidato del centrodestra alle Regionali, ha preso le distanze. “Parole inaccettabili, pronunciate da chi si sottopone al giudizio degli elettori per amministrare la Sardegna – ha dichiarato -. E soprattutto inaccettabili per l’uso vergognoso del corpo della donna come merce elettorale. In questo campo mi considero al di sopra di ogni sospetto, avendo una splendida famiglia composta da tre donne (moglie e due figlie) e avendo una donna eccezionale come capo di partito, oltre ad aver presentato una squadra di candidate di qualità che mi sostiene in questa competizione elettorale. Prendo le distanze con decisione da questo inqualificabile comportamento e sono certo che i sardi sapranno distinguere le responsabilità personali dalle ridicole strumentalizzazioni, queste sì un insulto all’intelligenza degli elettori”.
“Un uomo senza dignità, che promette festini privati in caso di elezione. “Se vinco sei invitato alla festa, non portare donne perché ci sono già lì” – commenta Alessandra Todde, candidata alla presidenza della Regione per il Campo largo del centrosinistra -. Uno schifo. Una vergogna assoluta. La mercificazione del corpo femminile sfruttata in campagna elettorale pur di recuperare qualche voto. Non solo ciò è moralmente riprovevole, ma è anche un insulto all’intelligenza degli elettori sardi. Sono orgogliosa di avere tante donne candidate al mio fianco e di rappresentare una coalizione che difende i diritti di tutte le donne”.