Regionali, Cappellacci lancia l’idea delle primarie di centrodestra

Ugo Cappellacci apre alle primarie per la scelta del candidato del centrodestra alle elezione regionali del 2014. Con un messaggio su Facebook, preannunciato agli alleati di governo in un vertice di maggioranza a Villa Devoto, il governatore si dice pronto a rimettersi in gioco dopo una convention del Pdl che lo aveva designato candidato in pectore, facendo storcere il naso ad alcuni partiti della coalizione. Ora si apre la strada ad una competizione nella quale potrebbe rientrare da subito il deputato Pdl ed ex governatore, Mauro Pili. Nel frattempo domani è previsto un nuovo incontro con gli alleati, proprio per discutere di primarie. “Chi si candida a rappresentare la comunità deve saper interpretare in prima persona e coerentemente la sfida del cambiamento – spiega Cappellacci su Facebook -. Perché la politica deve essere animata da una sana tensione morale ed ideale, dalla passione, dall’impegno a favore della collettività. Altrimenti diventa pura e semplice compravendita di sé stessi e delle proprie idee, vero e proprio tradimento della democrazia. Fin dalle mia prima esperienza come coordinatore di partito, ho sempre sostenuto la necessità che la politica uscisse dalla logica delle ‘corti’, del cosiddetto ‘palazzo’ e dalle pratiche autoreferenziali per essere autentico strumento di partecipazione democratica”.

Secondo Cappellacci è “necessario fare scelte di rottura per superare quelle dinamiche che nel tempo hanno delegittimato una politica troppo distratta a parlare molto di sé stessa e poco che di ciò che accade nel quotidiano del cittadino, perennemente impegnata in conflitti esasperati, assorbita dal tentativo di perpetuare vecchie rendite di posizione. Dobbiamo rendere naturali tutti quei processi che possono favorire la partecipazione dei cittadini e la loro mobilitazione in nome di una visione comune, di un programma, di valori condivisi. Solo così – conclude Cappellacci – sapremo coinvolgere nuovamente sia i militanti che vogliono contribuire attivamente alla nostra azione, sia tutti coloro i quali vogliono partecipare alla vita pubblica della comunità, ma non se la sentono di farlo all’interno di una sede di partito”.

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