Nasce in Sardegna il primo comitato regionale “verità per Giulio Regeni”. L’organismo, che include diverse associazioni ed esponenti di partiti politici quali Sel, Pd, Partito dei Sardi, Centro democratico e Rossomori, si propone di sostenere sul piano istituzionale e politico-culturale la battaglia per scoprire la verità sulla tragica scomparsa in Egitto del giovane ricercatore italiano. La prima iniziativa da mettere in campo sarà l’invio di una lettera ai candidati alle amministrative per chiedere un impegno ad appoggiare la mobilitazione avviata dalla famiglia Regeni e da Amnesty International. “L’Italia può continuare ad avere rapporti con Paesi che abbassano il livello dei diritti umani seppure per contrastare il terrorismo? – si chiede Peppe de Cristofaro, vice presidente della commissione Esteri del Senato e componente della commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani – Vale per l’Egitto ma anche per la Turchia. Il rischio da scongiurare è quello di vedere i diritti umani scarificati davanti alla ragione di stato. Sarebbe quello che i terroristi vogliono”.
Secondo de Cristofaro, occorre tenere alta la guardia “perchè la pressione delle prime ore si è troppo affievolita”. “L’idea – ha spiegato il senatore di Sel, Luciano Uras – è quella di creare un sistema di difesa dei cittadini italiani ed europei nel mondo e quindi riteniamo che ci debbano essere delle normative specifiche. Nel quadro legislativo italiano sono due le iniziative che proponiamo: inserire nell’ordinamento il reato di tortura e quello di depistaggio, che viene richiamato molto in questa vicenda”. In campo anche gli indipendentisti del PdS che con Franciscu Sedda hanno sottolineato l’importanza di avere “uno spazio trasnazionale di confronto tra i popoli”.