“Questa riforma rischia di gettare in confusione ulteriore le nostre istituzioni e toglie autonomia alle Regioni e ai territori”. L’ha detto Stefano Parisi, manager, ex direttore di Confindustria e leader di “Energie per
l’Italia”, il movimento da lui fondato dopo il risultato alle amministrative di Milano, in cui era candidato a sindaco.
Parisi, considerato da molto il nuovo leader del centrodestra nazionale, sta intervenendo a Sassari, unica tappa sarda del suo tour referendario che lo sta portando in giro per l’Italia. Parisi spiega così il suo No in vista del 4 dicembre: “Le riforme vanno fatte con il consenso del popolo e non in un Paese spaccato: non abbiamo bisogno di uno Stato centrale inefficiente che avoca a sé tutti i poteri”. Parisi aggiunge: “Una conferma di quanto dico arriva dalla sentenza della Corte costituzionale che ha bocciato una legge centralista, quella sulla pubblica amministrazione, propria di uno Stato che vuol decidere anche come i territori devono scegliere i propri amministratori”.
Parisi ha fatto quindi un passaggio sul proprio movimento: “Siamo nati da una settimana, stiamo parlando in giro per l’Italia di contenuti concreti e raccogliamo il consenso e l’entusiasmo di tanti che non andrebbero mai a una riunione di partito, ma vengono per ascoltarci e dare il loro contributo”. Ancora: “Il nostro movimento va al di là dei partiti, che in futuro non esisteranno più. Noi stiamo costruendo un programma dal basso, a partire dai bisogni e dalle istanze dei territori. Il nostro intendo è raccogliere le adesioni di tutta l’area moderata, popolare e riformista del centrodestra ha perso 10 milioni di voti: bisogna recuperare i tanti insoddisfatti”.