Referendum sull’autonomia differenziata, il sondaggio: “Il quorum si può superare, elettori contro la riforma”

di Andrea Tramonte

L’affluenza stimata è al 52 per cento: questo significa che se oggi si andasse a votare per un ipotetico – ma molto probabile – referendum sull’autonomia differenziata il quorum sarebbe superato. È uno dei dati più interessanti che emergono dal sondaggio condotto da Fabrizio Masia per Emg-Different, appena arrivato a Sardinia Post. Il numero legato all’affluenza va comunque letto insieme alla differenziazione geografica: a votare andrebbero più elettori del Nord – che in media sono leggermente più favorevoli alla riforma – rispetto a quelli del Centro-Sud. Ma la partita è apertissima, anche perché oltre la metà degli intervistati “ritiene che non ci sia alcun vantaggio o non è in grado di individuarne almeno uno”.

Il sondaggio è stato condotto su un campione di mille persone in tutta Italia tra il 26 giugno e il 2 luglio. Circa sei intervistati su dieci dichiara di aver sentito parlare di autonomia differenziata e la conoscenza aumenta se consideriamo gli elettori del Centro-sud; più o meno la metà del campione che dichiara di averne sentito parlare si sente molto o abbastanza informato sul tema. E poi: gli aspetti meno conosciuti sono quelli relativi al monitoraggio e alla valutazione dell’efficacia della riforma e la definizione dei Lep, i Livelli essenziali delle prestazioni, ovvero i criteri che determinano il livello di servizio minimo che deve essere garantito in modo uniforme sull’intero territorio nazionale e uno dei punti cruciali della riforma (ancora non finanziato e definito, peraltro).

Ma nel merito è interessante saggiare gli umori dei cittadini sulla riforma scritta da Calderoli, targata Lega e votata in Parlamento dalla maggioranza che sostiene il Governo guidato da Giorgia Meloni. Più della metà non vede alcun vantaggio nell’autonomia differenziata e il 70 per cento dei cittadini trova almeno uno svantaggio (solo il 5 per cento non ne individua neanche uno): il primo dei quali, e di gran lunga, è l’aumento del divario tra Nord e Sud (36 per cento degli intervistati). Gli altri più “sentiti”: verranno accentuate le differenze tra regioni ricche e povere, che è un’altra declinazione del primo punto (18 per cento), verrà meno il concetto di unità nazionale (14), ci sarà una gestione disomogenea e ancora più complicata del territorio nazionale (11) e i cittadini potrebbero trovarsi di fronte a servizi pubblici di qualità diversa compromettendo l’uguaglianza dei diritti (11).

E poi le previsioni sull’affluenza: quella stimata dal sondaggio è del 52 per cento, al di sopra del quorum che stabilisce la validità della votazione. Certamente sì (al voto) è al 48 per cento, probabilmente sì al 31. Certamente no all’11 e probabilmente no al 3 (non sa è al 7 per cento). Affluenza maggiore al Nord – 55 per cento – rispetto al Centro-sud – 49 per cento, quindi leggermente al di sotto del quorum. Diversa la percezione della riforma tra gli elettori in base alle aree geografiche di appartenenza: se al Nord il 35 per cento è favorevole e il 38 per centro è contrario (e comunque la maggioranza si esprime negativamente sulla legge), al Centro-sud il divario è molto più ampio: favorevole il 26 per centro contro il 45 dei contrari. 

L’Isola si è fatta capofila della battaglia delle Regioni contro la riforma firmata Calderoli. “L’autonomia differenziata impoverisce la Sardegna – dice Alessandra Todde -, le sottrae risorse essenziali per i servizi di base e va contro l’articolo 3 della Costituzione. Non accetteremo mai una legge che condanna il popolo sardo all’arretratezza”.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share