La riforma costituzionale “rafforza le nostre autonomie e l’intesa è il futuro delle specialità”. Ne sono sicuri i presidenti delle Regioni Friuli Venezia Giulia e Sardegna, Debora Serracchiani e Francesco Pigliaru. In una conferenza stampa nella sede del Pd, a Cagliari, i due governatori hanno ribattuto punto su punto alle tesi del No parlando più volte di “bufale”. “Questa riforma riconosce la nostra forza – ha detto la vice segretaria nazionale del Pd – ora siamo ad un passo per rendere le nostre Regioni pronte alle sfide che ci attendono, guardando il Governo negli occhi e trattando con tutta la dignità del caso. Anche Zaia, Maroni o Onida dicono di votare No perchè le autonomie sono rafforzate con questa riforma. Io vedo un’assunzione di responsabilità enorme”.
Secondo Serracchiani poi, il Senato delle autonomie rappresenta “per la prima volta il luogo fisico nel quale le Regioni possono dialogare con il Governo. Chi andrà a rappresentarci nel Senato non avrà altra indennità: ci mettiamo alle spalle una politica del passato e credo che sia culturalmente, eticamente e moralmente corretto”. “Gli argomenti sentiti in queste settimane per argomentare il No non mi paiono particolarmente solidi e non si entra nel merito delle cose – ha osservato Pigliaru – C’è chi dice che è un attacco alle Regioni a statuto speciale, e questa è la bufala numero uno, mentre si rinforzano le prerogative e si apre semmai la sfida per rendere più moderna l’autonomia prevista negli statuti. La bufala numero due – ha chiarito – è quella secondo la quale i consiglieri regionali non potranno entrare in Senato. In realtà si tratta di un Senato totalmente diverso, dove vi è l’estensione del lavoro proprio del consigliere regionale”. Infine un accenno alla semplificazione: “la Sardegna sta facendo il suo e non possiamo che fare il tifo per chi vuol semplificare”, ha sottolineato Pigliaru.
Forza Italia all’attacco del presidente della Regione. “Pigliaru ripete come un automa che la riforma rinforza le Autonomie, ma non spiega mai in cosa consista questo grande progresso – tuona Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Fi -. La nuova clausola di supremazia, l’articolo 119 che consente al governo di mettere le mani nel salvadanaio dei sardi più di quanto non abbia già fatto fino ad ora e il nuovo quadro centralista sono gli arnesi del furto con scasso di Renzi e compagni a danno dell’autonomia e delle casse dei sardi. Se l’argine a tutto questo è costituito da una semplice intesa, c’è di che preoccuparsi alla luce degli accordi firmati proprio da Pigliaru su Tirrenia, sulle entrate, sul patto di stabilità etc. Quanto alle bufale, un presidente della Regione che contrabbanda come soldi in più i 700 milioni scippati dal Governo e che ha il triste primato di aver trasformato l’istituzione regionale in una scalcinata agenzia di comunicazione del suo leader, dovrebbe avere la decenza di tacere”. “Se l’Autonomia fosse quella esercitata finora da Pigliaru, cioè zero, sarebbe vero che nessuno la vuole toccare, ma la vera specialità è quella delineata dallo Statuto calpestato dal Governo Renzi e rimasto senza difesa da quando si è insediata l’attuale giunta regionale – aggiunge Pietro Pittalis, capogruppo di Fi in Consiglio regionale -. E’ curioso che, mentre il presidente della Regione teneva una conferenza stampa con la sua collega Serrachiani, il sottosegretario De Vincenti negli studi di SkyTG 24 fosse impegnato a spiegare come la riforma tagli fuori dalle decisioni che contano le Regioni”.