A quattro giorni dal voto sul referendum costituzionale, Paolo Maninchedda, l’assessore ai Lavori pubblici fondatore e leader del Partito dei Sardi, lancia un appello per il No. Maninchedda lo fa attraverso il suo blog Sardegna e libertà con un intervento dal titolo “Voglio credere, amare, resistere”.
“Oggi – scrive – ci dedichiamo a due questioni. La prima: Renzi sta togliendo poteri e funzioni alle regioni a Statuto ordinario e le sta trasferendo allo Stato. Le Regioni a Statuto Speciale come la Sardegna dovranno negoziare le loro sorti con un’intesa. Tutti i sostenitori del Sì vogliono convincere i sardi a suicidarsi seguendo questo illogico ragionamento: ‘Non vi preoccupate, cari, Renzi sta costruendo uno Stato accentrato, di conseguenza la Sardegna incrementerà i propri spazi di autogoverno quanto più le altre regioni li perderanno’. Invece No, bisogna ripetere che in uno Stato neoaccentrato la Sardegna perderà spazi di autogoverno per uniformarsi alla nuova natura e struttura dello Stato”.
Questa la seconda questione: “Renzi sta realizzando il programma di Berlusconi sul premierato forte. Chiunque abbia un minimo di formazione democratica non può non notare che si sta chiedendo agli italiani di delegare in un sol colpo a una persona il potere di nominare il parlamento e di guidare l’esecutivo. Matteotti si sta rivoltando nella tomba. Io ho contestato e combattuto duramente un amico di un tempo proprio per la sua visione gollista della democrazia e del presidenzialismo, ma quel mio amico non ha mai avuto la tentazione di nominare il parlamento e di egemonizzare l’esecutivo. Renzi, invece, lo sta facendo, nascondendo le tracce del suo disegno”.