Referendum, il giorno del silenzio

Sono scattate alla mezzanotte di oggi le ventiquattro ore di silenzio che precedono il voto sul referendum costituzionale: una giornata di riflessione alla vigilia dell’apertura delle urne, prevista per domani alle 7. I seggi resteranno aperto sino alle 23. Subito dopo lo spoglio delle schede.

Al voto circa 51 milioni di italiani, chiamati a decidere la modifica di 47 articoli della Costituzione sui 139 totali che formano la Carta della Repubblica. In Sardegna gli elettori sono poco meno di un milione e mezzo. Non è previsto alcun quorum: la consultazione popolare è valida a prescinder dal numero di italiani che andranno alle urne.

Questo del 4 dicembre è un referendum confermativo: con un Sì o un No, i cittadini devono esprimersi sulla legge di revisione costituzionale approvata dal Parlamento dal 12 aprile scorso. Questo perché Camera e Senato si sono espressi a maggioranza assoluta dei componenti e non dei 2/3.

Nell’Isola la campagna si è giocata nel ristretto perimetro della specialità statutaria: stando al fronte del No  la riforma Renzi-Boschi affossa l’autonomia della Sardegna, mentre i sostenitori del Sì ritengono che  la rafforzi. Nel mezzo la proposta di Pietrino Soddu, l’ex presidente della Regione che ha invitato a una protesta collettiva “scrivendo Sardegna” sulla scheda.

Nella giornata di domani sono previsti tre rilevamenti sull’affluenza: alle 12, alle 17 e alle 22. I dati saranno poi resi noti dal ministero degli Interni.

In tutti gli 8.003 Comuni italiani restano aperti gli uffici elettorali per chiedere il duplicato del certificato di voto nel caso in cui sia stato smarrito. Ai seggi bisogna presentarsi anche col documenti d’identità.

Questo il quesito che si trova scritto sulla scheda del referendum: “Approvate il testo della legge costituzionale concernente ‘disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione’, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?”.

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