Un Sì per il Mezzogiorno, ma soprattutto per la Sardegna, dove la riforma costituzionale potrà apportare diversi benefici, a partire dalle rinnovate ragioni della specialità. Lo hanno ribadito i componenti sardi del comitato “Sì per il Sud” Pasquale Mistretta, coordinatore, Pietro Ciarlo, costituzionalista, l’imprenditore Vittorio Faticoni e il commercialista Nicola Grilletti, presentando l’incontro di approfondimento sul tema “La riforma costituzionale: perché sì”, in programma sabato 12 novembre, alle 16, al Thotel di Cagliari, in vista del voto referendario del 4 dicembre.
Al convegno saranno presenti il capogruppo Pd al Senato Luigi Zanda, il senatore dem Salvatore Margiotta, e il coordinatore Sì per il Sud, Gianni Scarpato. “Questa Sardegna è molto lenta a recepire le novità e i segnali forti che arrivano dall’esterno – ha detto Mistretta – è triste essere in una terra prima per tasso di abbandono scolastico, spesa pubblica sanitaria e disoccupazione giovanile e ultima invece nel cambiamento”. L’ex rettore di Cagliari ha sollevato più di una perplessità sul cosiddetto Master plan per le zone interne: “lascia un pò il tempo che trova”, ha chiarito. Quanto alle ripercussioni nell’Isola con il Sì al referendum, Ciarlo ha sottolineato che “la specialità della Sardegna resta intatta per i prossimi anni e anche per i prossimi secoli, perchè con questa riforma sarà difficile rimetterla in discussione. Chi pensa il contrario, si presta a un’operazione elettoralistica cinica”. Grilletti ha tuonato contro la “battaglia portata avanti da Travaglio sull’articolo 70”, mentre Faticoni ha ricordato che bisogna fare spending review “per far ripartire la piccola e grande economia”.