“Una scarna nota stampa da cui poco si evince in termini di coerenza ai criteri di valutazione e linee guida alla base del Recovery fund“, per questo la Sardegna “rischia di prendere molto meno dei 7,6 miliardi di euro riconosciuti all’Isola” dal nuovo strumento europeo per rilanciare le economie dei 27 Paesi membri travolte dalla crisi del Covid-19. Lo sostiene il consigliere regionale del Pd, Cesare Moriconi, primo firmatario di una mozione che impegna il presidente della Regione, Christian Solinas, “ad assumere con urgenza le iniziative utili alla costruzione di un grande progetto di rinascita che parta da una vera consultazione con le parti sociali ed economiche, le Autonomie locali e i rappresentanti sardi in Parlamento”.
Il Pd incalza quindi il governatore per la “convocazione di una sessione aperta di almeno una settimana in Consiglio regionale”, una sorta di “Stati generali della Sardegna – spiega – per discutere di indirizzi, criteri, strategie da adottare per l’adozione delle proposte progettuali”. La Regione ha già inviato a Roma 206 progetti divisi in sei macro aree. Proposte però, fa notare il dem , “mai presentate prima al Consiglio regionale, al quale devono essere sottoposti gli atti di programmazione adottati dalla Giunta, né ai massimi rappresentanti delle Autonomie locali e parti sociali”. Oltretutto, sottolinea Moriconi, “l’ammissibilità sarà valutata in sede di commissione europea e dipenderà dal rispetto delle linee guida prescritte”. Insomma, chiarisce l’esponente dell’opposizione, “per non incorrere nel rischio di dover recriminare tardivamente la perdita di queste imperdibili risorse, occorre non tralasciare nessuno dei criteri stabiliti”. Invece, attacca, “il presidente della Regione ha avocato a sé i poteri di ricognizione dei singoli progetti”. Da qui la richiesta di ritirare i progetti inviati e di trasmettere un altro piano dopo gli Stati generali.