Rally d’Italia, tappa sarda a rischio: diciotto sindaci scrivono a Pigliaru

Diciotto sindaci del nord Sardegna, capeggiati dal primo cittadino di Alghero Mario Bruno, hanno scritto oggi al presidente della Regione Francesco Pigliaru, per chiedere che il Rally d’Italia resti in Sardegna. A supporto della loro richiesta, i sindaci del territorio hanno allegato un dettagliato dossier in cui snocciolano una serie di numeri sui benefici prodotti dal passaggio della carovana mondiale nel Sassarese e nell’alta Gallura. Secondo Alghero, Alà dei Sardi, Ardara, Buddusò, Castelsardo, Ittiri, Olmedo, Oschiri, Osilo, Ozieri, Pattada, Perfugas, Ploaghe, Sassari, Sedini, Tergu, Tula e Valledoria, “la scelta di interessare le province di Sassari e Olbia-Tempio e in particolare l’Anglona, la bassa valle del Coghinas, il Coros e il Logudoro si è rivelata positiva, ripagando abbondantemente tutti i territori coinvolti”.

Ad Alghero, in particolare, “si sono insediati il parco assistenza, il quartier generale, il podio per la premiazione finale, la grande area espositiva “Casa Sardegna” e il “Villaggio Rally”, che hanno fatto da straordinaria cornice alla manifestazione e hanno rappresentato un’occasione di promozione eccezionale per la Sardegna intera“, insistono gli amministratori locali, particolarmente allarmati dalle voci secondo cui il Rally per il prossimo anno sarebbe a rischio per ragioni economiche. “Non è il caso di lasciarsi sfuggire simili occasioni e di alimentare rivalità – scrivono i sindaci – è invece il momento per valorizzare le tante eccellenze dei territori e il ruolo strategico degli eventi sportivi per contribuire a rilanciare l’economia turistica del Nord Ovest Sardegna, già abbondantemente segnata dalla crisi del trasporto aereo”.

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