No alla costruzione dei cacciabombardieri F35 in Sardegna. La posizione, netta, è stata espressa da Sis-Ma – Sinistra indipendentista sarda – Movimento Anticapitalista e si riferisce all’annuncio, che risale a metà febbraio, fatto dalle pagine de L’Unione Sarda da Giorgio Zappa, già direttore di Finmeccanica e ora alla guida di Vitrociset, la multinazionale che lavora proprio a Capo San Lorenzo – Villaputzu.
In particolare, in una nota, il movimento precisa che “Il contratto fra la Vitrociset e la Lockheed Martin, nell’ambito del programma Joint Strike Fighter, è stato firmato il 14 febbraio: i lavori dovrebbero cominciare fra aprile e maggio di quest’anno”.
E ancora: ogni carrello costa 15 milioni. L’incarico, secondo il Movimento, è stata barattato con la promessa di 40-50 posti di lavoro. Per questo gli attivisti annunciano una mobilitazione popolare per chiedere il blocco immediato del contratto e ottenere lo stop della costruzione dei carrelli. Così precisano: “Se Zappa ha dichiarato all’Unione che “non dobbiamo perdere neanche un istante per onorare il contratto”, Sinistra indipendenstista sarda – Movimento anticapitalista replica oggi che non si deve perdere neanche un istante e organizzare l’opposizione a questo ennesimo progetto di morte”.
Tutto questo per evitare che “la Sardegna, colonia dello stato italiano, continui ogni giorno di più ad essere palestra e fabbrica di armi dell’imperialismo”.
In realtà nel Poligono interforze Salto di Quirra, tra Villaputzu e Perdasdefogu, da settimane si parla di trasferimenti di alcuni dipendenti della Vitrociset. Mentre il Consiglio comunale di Perdasdefogu ha votato all’unanimità una delibera che traccia nero su bianco i possibili sviluppi di quella che altrove è nota come “base dei veleni” (leggi l’articolo). Tra tutte spicca quella dell’ampliamento dei reparti militari presenti. Intanto, sul fronte giudiziario, slittano ancora i tempi di decisione sul rinvio a giudizio dei 20 (tra militari e civili) coinvolti per presunto disastro ambientale.