“Chi ha deciso che il gruppo del Pd in Consiglio Comunale a Quartu debba dare soltanto un ‘appoggio esterno’ al sindaco del Pd? Non certo la direzione cittadina”. Parola del primo cittadino Stefano Delunas: è l’ultimo atto della battaglia, tutta interna ai Democratici, partita all’indomani delle elezioni e ancora in corso a Quartu. L’altro ieri un’altra presa di posizione del Pd, col capogruppo Marco Piras e il segretario cittadino, Stefano Piras, dopo l’incontro col primo cittadino. Un incontro finito senza accordo, tanto che i Dem avevano parlato di paralisi e rinviato a una riunione interna al gruppo consiliare e al partito la scelta sul fa farsi.
Il sindaco è sicuro. “La decisione – spiega – non si legge in alcun verbale. Perché non è stato mai redatto e non esiste”. Delunas ripercorre le prime fasi del suo governo. “Sono stato proclamato sindaco il 23 giugno: meno di un mese e mezzo fa – scrive – ho proposto al Pd di fare la Giunta insieme, eppure la delegazione composta dal segretario cittadino e dal capogruppo mi ha incontrato solo per notificarmi che qualunque soluzione sarà da loro respinta. Perché chi li ha incaricati vuole distruggere il Pd a Quartu tornando subito alle urne? Chi ha dato loro questa disposizione? E perché la attuano?”.
Scenari futuri? “La chiusura della delegazione cittadina del Pd è assoluta preventiva – continua Delunas -. Se nel mio partito qualcuno ha deciso che io debba cadere pur in assenza di un motivo per farlo, Quartu e i 72.000 quartesi ne avranno grave danno”. Un vero e proprio rebus. “Ho svolto gran parte della mia attività politica nel mio gruppo – sottolinea il sindaco – assieme a Gino Meloni, Marco Meloni, Gigi Ruggeri, i consiglieri Comunali vecchi e nuovi, nonché con decine e decine di amici e dirigenti locali. Loro mi hanno scelto, loro mi hanno poi sostenuto (assieme a molti altri) alle primarie, al primo turno e al ballottaggio, tutti vinti. Se il Pd cittadino deciderà di tornare alle urne, pur senza una vera ragione, la colpa della ‘scelta sbagliata’ assai presunta, che avrà portato a un fallimento politico assai concreto (del Pd provinciale, regionale e nazionale) sarà certamente ascritta a loro, da tutti i quartesi e per l’eternità. Mi spiacerebbe davvero tanto, pur sapendo che non vi sarà alcun modo per evitarlo, e sapendo di avere la coscienza a posto per aver tentato innumerevoli volte di trovare un accordo pacifico”.