La riforma degli enti locali è (quasi) conclusa. Ma i problemi di bilancio rimangono, almeno per la Provincia di Cagliari, dove “l’erogazione di servizi obbligatori e indispensabili come la manutenzione della rete stradale e degli edifici scolastici, oltre all’assistenza agli studenti disabili, sono a rischio”. L’allarme viene lanciato dal commissario straordinario della provincia Franco Sardi in una lettera indirizzata ai vertici della Regione. “Si attivi una forte contrapposizione alle penalizzanti politiche nazionali o Viale Trento trasferisca ulteriori risorse alla Provincia”: queste le richieste del commissario, che denuncia anche l’impossibilità di pagare gli stipendi al personale.
L’appello è stato raccolto dai senatori Luciano Uras (Sel) e Roberto Cappelli (Centro Democratico). Con una lettera indirizzata al ministro degli interni Angelino Alfano e al ministro della Pubblica Istruzione Stefania Giannini, i due parlamentari chiedono di verificare se sussistano le condizioni economiche per il funzionamento dell’ente. E di stanziare con nuove risorse, nel caso in cui l’esame dia esito negativo. Uras e Cappelli intendono, inoltre, informare il Parlamento della precaria situazione economica in cui versa la Provincia di Cagliari. Sempre al fine di individuare gli strumenti utili a scongiurare il verificarsi dei disservizi denunciati da Sardi.
Di diverso avviso è, invece, l’assessore regionale agli Enti Locali Cristiano Erriu, che precisa: “La Sardegna è l’unica tra le Regioni italiane che ha costantemente assicurato, nella fase di attuazione del riordino degli enti locali, un netto incremento dei trasferimenti a favore delle Province”. Insomma, per Erriu “l’impegno finanziario della Regione non è venuto meno. Pertanto, “stipendi e servizi essenziali della Provincia di Cagliari, e di conseguenza della Provincia del Sud Sardegna che ad essa subentra, non sono a rischio”.
Inoltre, conclude l’assessore, “grazie al lavoro degli amministratori straordinari delle otto Province, nel 2016 continueremo ad avere una consistente razionalizzazione delle spese del personale che, attraverso lo strumento dei pensionamenti anticipati e delle mobilità, passerà dai 1.800 dipendenti dell’inizio 2014 ai 1.310 del 2016, i quali saranno ancora ulteriormente ridotti a 1.026 per effetto del trasferimento all’Agenzia per il lavoro di 284 persone dei Servizi per l’impiego”.