L’assessore agli Enti locali della Regione Sardegna Cristiano Erriu da Bruxelles annuncia un “disegno di legge di strutturazione di un nuovo sistema di poteri locali fondati sulle unioni, valorizzando i processi di fusione tra Comuni e di unione di Comuni. Un modello che diventa strada obbligata, anche a seguito dell’annunciata soppressione delle Province – spiega – e per utilizzare fin da subito le possibilità dei fondi strutturali” della programmazione 2014-2020.
L’esponente della Giunta Pigliaru Erriu ne ha parlato al convegno su Fondi Ue e qualità della spesa sottolineando che “la Sardegna è tra le Regioni d’Italia col più alto numero di piccoli comuni”. Il prossimo varo del provvedimento rappresenta, sottolinea Erriu, un “obbligo imposto dalla legge Renzi, ma prima ancora dai vari interventi del governo Letta e Monti e del decreto Tremonti, che era stato il primo a portare l’obbligo di associare le funzioni, in modo tale da accorpare i comuni troppo frammentati ed incapaci di gestire anche le loro funzioni fondamentali. E certamente – aggiunge l’assessore – quando si tratta di pianificare lo sviluppo e di utilizzare fondi europei, l’inadeguatezza dei piccoli Comuni si mostra ancora di più in tutta la sua evidenza”. I tempi di presentazione del disegno di legge “sono molto rapidi”, annuncia Erriu. “Abbiamo predisposto delle linee guida ed è in corso un dibattito sulla strutturazione del nuovo sistema che dovrà essere necessariamente oggetto di un confronto con i territori che hanno la necessità di esprimersi e quindi di immaginare un percorso di dimensionamento su base volontaria, cercando soluzioni che rispondono a principi di volontarietà, sussidiarietà, adeguatezza, differenziazione ma anche di volontarietà nella scelta dell’aggregazione su base territoriale”, conclude l’assessore.