Province, da Oristano a Iglesias il no al commissariamento

Dopo l’annuncio della mobilitazione degli amministratori locali in Gallura contro il commissariamento della Provincia di Olbia Tempio e la forte opposizione del centrosinistra che ieri, in una missiva ai parlamentari sardi, ha chiesto di impugnare la legge per incostituzionalità, altri fronti si sono aperti oggi sulla decisione di Cappellacci di commissariare cinque delle otto Province sarde.

Oristano. Stamattina è stata annunciata una conferenza con tutti i 78 sindaci dell’oristanese per capire cosa sta succedendo sulla questione delle Province e, se necessario, dire no tutti insieme al commissariamento deciso dalla Regione. L’iniziativa è del sindaco Guido Tendas. Tra oggi e domani partiranno anche le lettere di invito ai colleghi dei 78 comuni del territorio. L’appuntamento potrebbe svolgersi già lunedì prossimo, 8 luglio alle 10.30, nell’aula consiliare del Comune di Oristano. Nel trentanovesimo anniversario della nascita della Provincia di Oristano, ratificata dal Parlamento italiano il 2 luglio del 1974, Tenda ha espresso chiaramente come la pensa in proposito. D’accordo se si tratta di cancellare tutte le Province, no secco se tra Stato e Regione si profila l’accordo per mantenere in vita Cagliari, Sassari e Nuoro e cancellare solo Oristano. Nessun dubbio invece da parte del primo cittadino sul commissariamento: “un’atto gravissimo e inaudito per almeno tre motivi – ha spiegato Tendas – Nessuno può mandare a casa prima della scadenza naturale un’assemblea eletta dai cittadini, l’arrivo del commissario non cancella gli enti ma solo i suoi organi amministrativi democraticamente eletti, infine si aprirà un pesantissimo contenzioso che in questo momento di crisi è l’ultima cosa di cui la gente ha bisogno”.

Sulcis. Un bilancio sull’attività svolta, la proposta di costituire un’osservatorio permanente sul piano Sulcis e sulle vertenze ancora aperte e una frecciata al commissariamento. Questi alcuni dei passaggi indicati dall’ormai ex presidente della Provincia di Carbonia Iglesias, Salvatore Cerchi, nel corso dell’ultima conferenza stampa convocata questa mattina quando il commissario è ormai alle porte. Nel corso del su intervento Cherchi ha spiegato che “L’ente viene lasciato senza debiti e in buono stato di salute dal punto di vista finanziario”, ha chiarito Cherchi. Non solo: ricordando le tante vertenze del territorio e l’iter che ha fatto nascere il Piano Sulcis, il presidente ha lanciato la proposta di costituire un osservatorio in modo da “non disperdere le diverse forze che in questi anni si sono impegnate”. Pollice verso alla stagione del commissariamento deciso dalla Regione. “Bisogna fare molta attenzione a quello che accadrà da qui in poi – ha spiegato Cherchi – In democrazia c’è una differenza sostanziale tra chi viene nominato e chi è stato eletto. E questo Consiglio è stato eletto democraticamente dai cittadini”. Pronte anche iniziative giudiziarie. Il consigliere Angelo Cremone (Idv) ha annunciato per domani la presentazione di un esposto affinché si valuti se “nel commissariamento si possano ravvisare ipotesi di reato”.

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