Lo chiamano “annullamento consapevole del voto” e si annuncia come una delle novità della campagna elettorale nell’Isola. Domani il movimento indipendentista ProgReS (Progetu Repùblica de Sardigna) lo presenterà in una conferenza stampa e si saprà in cosa consiste.
Franco Contu, il segretario dell’organizzazione, non vuole svelare i dettagli. Rivela solo che sarà un modo per rendere in qualche misura quantificabile l’adesione alla protesta e capire quanti hanno deciso di manifestare il loro dissenso verso la politica con “l’annullamento consapevole”.
ProGreS (Progetu Republica) è nata nel 2011. Raccoglie alcune centinaia di aderenti, per la maggior parte giovani e di elevato livello di studi, molti dei quali residenti fuori dalla Sardegna. Contu è stato designato segretario nazionale a fine dicembre. Un incarico che viene ricoperto a rotazione, per la durata di un anno, ed è svolto nell’ambito di una gestione molto collegiale delle decisioni.
Alcuni mesi fa ProgReS ha salutato con simpatia la nascita della Consulta rivoluzionaria sarda che ha annunciato la presentazione di una lista che ha tra i suoi più forti sponsor l’Irs di Bustianu Cumpostu. Come prenderanno ora la decisione dei ProGres di sostenere il non voto?
Contu non è preoccupato: “La nostra è un’indicazione. Un modo per affermare due concetti: prima di tutto che il voto non può essere considerato l’unico modo per fare politica, fino a diventare uno strumento di deresponsabilizzazione. L’altro è che nel Parlamento italiano è impossibile tutelare gli interessi dei sardi”.
