“Anche nel Sulcis si attua il programma Sardegna in 100 chiese“. Lo annuncia la Regione che ha stanziato 2 milioni e 100mila euro per 12 luoghi di culto. Lo stanziamento non è definitivo “in quanto il progetto è ancora in corso e ci sono a disposizione 7 milioni e 380mila euro”, di cui una metà risultano essere fondi europei Fesr, mentre l’altra è stata ricavata dalla Conferenza episcopale sarda attraverso i soldi dell’8permille”. Il programma ha coinvolto sinora 39 chiese della Sardegna. “Oltre all’ultima approvazione della Giunta per il Sulcis su proposta dell’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, gli interventi già operativi riguardano anche 6 chiese in Ogliastra, 8 in Gallura, 1 nel Marghine, 9 in Anglona e Bassa Valle del Coghinas, 3 Monte Acuto Riviera di Gallura. Obiettivo finale è restituire a nuova vita un centinaio di chiese, per farne testimoni di storia e attrattori architettonici anche in chiave turistica, per visitatori interessati in particolare al filone religioso”, si legge nella nota.
Così l’assessore agli Enti locali, Cristiano Erriu: “L’accordo sottoscritto dalla Regione, dalla Conferenza episcopale sarda e dall’Anci è un esempio virtuoso di cooperazione interistituzionale che raggiunge l’obiettivo di valorizzare in modo più efficace i territori attraverso un pieno coinvolgimento di attori locali pubblici e privati. Percorsi che valorizzano il rapporto tra aspetti religiosi e turistici e risposte logistiche alle esigenze degli uomini di fede, recupero di importanti testimonianze architettoniche e culturali: sono risultati concreti di un accordo che si sviluppa anche su altri importanti versanti come quello della coesione sociale, della formazione e delle politiche giovanili”.
L’assessore Paci sottolinea: “Cultura, tradizione, storia della nostra terra, di cui anche le chiese secolari sono una testimonianza: con questi interventi valorizziamo le chiese della Sardegna che sono una parte importante del nostro enorme patrimonio culturale, per rendere questi luoghi di nuovo vivi, restituendoli alle comunità e a chi vorrà visitarli. Abbiamo così un duplice risultato: luoghi storici e di culto che rinascono e nuovi cantieri di lavoro”, aggiunge il vicepresidente della Regione.
Gli interventi del Sulcis riguardano i seguenti luoghi di culto: a Iglesias la Cattedrale Santa Chiara di Assisi (300mila euro), la chiesa della purissima Concattedrale (400mila), la chiesa di Sant’Antonio Abate (75mila), la chiesa di San Giuseppe (250mila) e la chiesa di San Domenico (200mila); a Nebida la chiesa di Santa Barbara (200mila); a Buggerru la chiesa San Giovanni Battista (100mila); a Villaperuccio la chiesa di Santa Lucia (200mila); a San Giovanni Suergiu la chiesa Santa Maria di Palmas (75mila); a Giba-Villarios la chiesa di Santa Marta (50mila); a Masainas la chiesa di San Giovanni Battista (150mila); a Domusnovas la chiesa di Santa Barbara (100mila).
Queste le 39 chiese già finanziate: 1,4 milioni in Ogliastra per Sant’Elena a Lotzorai, Sant’Andrea a Tortolì, S.Giovanni Battista ad Arzana, San Leonardo a Barisardo, Santa Susanna a Osini e Sant’Erasmo a Jerzu; 1,5 milioni in Gallura per San Simplicio e Sant’Andrea a Luogosanto, San Pietro di Silonis a Luras, San Giovanni Battista e Santissima Trinità a Tempio Pausania (nella foto), Sant’Antonio da Padova a Trinità d’Agultu e Vignola, San Pancrazio ad Aglientu e San Gavino di Petra Baina a Viddalba); 150mila euro sono andati al Marghine per la chiesa di San Pantaleo a Macomer; 1 milione e 730mila euro in Anglona e Bassa Valle del Coghinas per le chiese Santa Maria in Contra a Cargeghe, Santissima Trinità di Saccargia a Codrongianos, San Leonardo del Cuga a Ittiri, Sant’Antonio Abate a Nulvi, Spirito Santo a Perfugas, San Michele di Salvennor a Ploaghe, Santa Anastasia a Tissi, Santa Croce a Usini e Sant’Antonio Abate Ossi a Florinas); 500mila euro per le chiese di Monte Acuto con l’Unione di Comuni Riviera di Gallura: (Santo Stefano e Beata Vergine Immacolata a Oschiri, Chiesa del Rosario a Berchidda).
“Gli accordi – sottolineano dalla Regione – vengono firmati all’interno dei progetti di programmazione territoriale. Poiché per il Sulcis non c’è programmazione territoriale (essendo già in atto il piano Sulcis), è stata predisposta una delibera apposita, che prevede però l’identico percorso delle altre: forte concertazione e messa a punto degli interventi per la valorizzazione del patrimonio culturale – religioso del Sulcis Iglesiente. Non c’è una somma predefinita: di volta in volta la Conferenza episcopale sarda propone e la Regione valuta il cofinanziamento. Il protocollo d’intesa tra la Regione Autonoma della Sardegna e la Ces è stato sottoscritto il 22 settembre 2016, e prevede l’attivazione di reciproche forme di collaborazione nei settori dei beni culturali, dell’istruzione, della formazione, della promozione sociale e della sanità.