Procreazione assistita, la Giunta approva i requisiti dei centri sardi

Arrivano i requisiti autorizzativi per le strutture sarde nelle quali è possibile praticare la Procreazione medicalmente assistita (Pma). La Giunta ha, infatti, approvato la proposta dell’assessore della Sanità, Luigi Arru, sulle caratteristiche tecnico-scientifiche dei Centri e i requisiti del personale impiegato, insieme ai criteri per la determinazione della durata delle autorizzazioni e dei casi di revoca. “Il documento nasce dopo numerosi incontri, coordinati dalla Direzione generale dell’assessorato, con i direttori e gli operatori che lavorano nelle strutture regionali che erogano il servizio di Pma – spiega Arru, facendo riferimento all’Azienda ospedaliera Brotzu, all’Aou di Cagliari e Sassari -. Era necessario armonizzare la normativa regionale vigente, valutare le criticità esistenti ed elaborare un documento col quale regolamentare percorsi di accreditamento istituzionale, per promuovere un processo di qualità nelle nostre strutture sanitarie Pma di 1/o, 2/o e 3/o livello”.

Il Centro di procreazione medicalmente assistita è una struttura sanitaria pubblica o privata autorizzata, che svolge attività di diversa complessità tecnica, scientifica e organizzativa relativa al prelievo, manipolazione, conservazione e distribuzione di gameti prelevati ai fini di applicazioni di tecniche di Pma, zigoti ed embrioni, certificandone la tracciabilità e la sicurezza. Le tecniche di I livello prevedono: l’inseminazione intracervicale/sopracervicale in ciclo naturale, eseguita utilizzando tecniche di preparazione del liquido seminale; l’induzione dell’ovulazione multipla associata ad inseminazione sopracervicale, eseguita utilizzando tecniche di preparazione del liquido seminale; l’eventuale crioconservazione dei gameti maschili. Le tecniche di II Livello (sono procedure eseguibili in anestesia locale e/o sedazione profonda) prevedono: il prelievo degli ovociti per via vaginale; la fecondazione in vitro e il trasferimento dell’embrione (Fivet); iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo (Icsi); il trasferimento intratubarico dei gameti maschili e femminili (Gift) per via transvaginale o guidata o isteroscopica; prelievo testicolare dei gameti (prelievo percutaneo o biopsia testicolare); eventuale crioconservazione di gameti maschili e femminili ed embrioni, nei limiti delle normative vigenti. Le tecniche di III Livello (procedure che necessitano di anestesia generale con intubazione) prevedono: prelievo microchirurgico di gameti dal testicolo; prelievo degli ovociti per via laparoscopica; trasferimento intratubarico dei gameti maschili e femminili (Gift) per via laparoscopica.

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