Primarie Quartu, Piludu: “I big che mi sostengono sono i cittadini”

Il suo mantra è “fare rete”. Francesco Piludu – 33 anni, direttore di una cooperativa sociale – è uno dei candidati alla primarie del 22 febbraio.

Il suo mantra è “fare rete”. E Francesco Piludu – 33 anni, direttore di una cooperativa sociale – lo ripete una volta e un’altra ancora in questa corsa verso le primarie di Quartu con le quali il centrosinistra sceglierà il candidato sindaco per le Comunali di maggio. Le urne si aprono domenica 22 febbraio. Lo slogan di Piludu è un hashtag: #cambiamoquartu.

Piludu, chi la sostiene?

Associazioni e cittadini. Le persone di Quartu.

Perché si è candidato?

Non mi sono candidato. Mi hanno chiesto di mettermi a disposizione. Si è messa in moto una macchina che mi ha sostenuto con oltre mille firme.

A proposito: hanno sottoscritto la sua candidatura soprattutto non iscritti al Pd. A gennaio ne è nato un caso politico, sollevato dal suo sfidante Stefano Delunas.

Le primarie sono un importante momento di partecipazione, aperto non solo agli iscritti. Non ci sono stati problemi.

Come no? In seduta straordinaria era stata convocata anche la direzione del Pd cittadino.

Il partito ha ribadito che le primarie sono aperte a tutti.

Proprio in virtù del sostegno che è arrivato dai non iscritti, la sua candidatura è considerata di rottura rispetto all’apparato. Però ha uno zio (Dino Pusceddu) che vale un pezzo di nomenklatura sarda.

Io ho tanti zii. Ho una famiglia grande. Ho anche molti amici e conoscenti. Mio padre è un impiegato, mia madre un’insegnante. Sono un quartese normale.

Non ha ricevuto nemmeno l’endorsement di un big, a parte suo zio?

I miei big sono gli uomini e le donne che hanno la voglia di cambiare Quartu. Chi ha già maturato esperienza nelle istituzioni non per questo ha più diritto degli altri.

Lei è consigliere comunale uscente.

Alla prima consiliatura, cominciata nel 2010.

Che eredità lascia Contini?

Una situazione disastrata. Noi vogliamo creare sviluppo.

Come si fa?

Con la partecipazione e l’impegno di tutti. Bisogna mettere il territorio in rete e lavorare per trovare le risorse. A Bruxelles, a Roma e in Regione.

Da dove cominciare con gli investimenti?

Dalle bellezze paesaggistiche e ambientali che sono le potenzialità inespresse di Quartu. Dobbiamo recuperare anche il valore dei nostri beni identitari e puntare sulle risorse umane.

A quali beni identitari si riferisce?

A Sa Dom’e farra. Ma anche al Teatro, alle fornaci Picci e al Monte Granatico, dove deve nascere un centro di aggregazione giovanile. Esiste già una sala per le incisioni. Ma il progetto è finito poi al palo.

Detta così è fin troppo facile.

Quartu si cambia con l’impegno di tutti. Chi ha un’idea, la deve proporre al Comune, deve metterla a disposizione della comunità.

Un’amministrazione, però, non può solo aspettare proposte, deve pur dare un indirizzo.

Il Comune si deve occupare di ambiente, turismo, attività produttive, artigianato, commercio e cultura, seguendo un modello di sviluppo e valorizzando le competenze.

Il suo modello qual è?

Fare rete, ma soprattutto sedersi intorno a un tavolo e dialogare di ruoli, funzioni e strategie. Dobbiamo guardare al futuro.

Se il candidato sindaco sarà lei, in caso di vittoria alle Comunali quale sarebbe il suo primo provvedimento amministrativo?

Avviare un’analisi di contesto per verificare le potenzialità del territorio, sempre nell’ottica di creare sviluppo e lavoro.

Strade?

Esistono una marea di finanziamenti. Ma vanno presentati i progetti, a differenza di quanto è successo in questi anni.

Una cosa buona l’avrà pur fatta il sindaco uscente.

Hanno cercato di non relegare Quartu al solo ruolo di città dormitorio. Ma non ci sono riusciti.

Periferie?

Quartu è già ai margini dell’area metropolitana. Per questo bisogna evitare che il litorale diventi la periferia della periferia: lo rimetteremo a posto portando a compimento i piani di risanamento urbanistico.

Delunas è in pole per la vittoria?

Questo non lo so. Io con i cittadini parlo di proposte non di persone.

Un appello agli elettori?

Dobbiamo imparare a ritrovarci e a sentirci comunità. Non è tempo di favoritismi. Dobbiamo crescere per evitare che sempre più persone siano costrette ad andare fuori.

Andrea Piani, altro candidato alle primarie, dice che lei è diventato renziano quando la nave di Bersani è affondata.

La politica è varia, è giusto che ciascuno faccia le proprie valutazioni. Io quando ho deciso di sostenere qualcuno, l’ho sempre fatto pensando che quella persona fosse la più adatta a raggiungere gli obiettivi.

In vista delle Comunali c’è già un candidato sindaco, il consigliere Udc Tonio Pani, sostenuto da un gruppo di liste civiche e da Unidos.

È presto per fare valutazioni sugli scenari che stanno cominciando a delinearsi. Ci penseremo dopo il 22 febbraio.

Alle primarie in quanti andranno a votare?

Mi aspetto che sia una grande festa della partecipazione.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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