La premessa non si discute: nel centrodestra tutti vogliono le primarie. Ma oggi il presidente Ugo Cappellacci è dovuto restare a Roma per impegni istituzionali (questa la versione ufficiale), tanto che è slittato alla prossima settimana il vertice di maggioranza inizialmente convocato per oggi. Obiettivo: mettere a punto le regole del voto.
Di certo, è stato proprio il governatore a lanciare l’idea delle primarie a destra, sebbene per acclamazione, ad aprile, in una convention del Pdl, la sua candidatura fosse stata riconfermata. Così, almeno, si ripete nell’entourage del presidente, ma è proprio questa la versione che non piace agli anti-Cappellacci pidiellini, e nemmeno a Udc e Riformatori.
Insomma, nel centrodestra vogliono che siano i potenziali elettori della coalizione a scegliere il prossimo candidato governatore. Non a caso, tutti i partiti sembrano avere uno o più nomi. A cominciare dallo stesso Pdl, dove da mesi gira voce che il deputato Mauro Pili, l’anti-Ugo, possa essere della partita. Ma i segnali reali sembrano portare in una direzione diversa. Si aggiunga Claudia Lombardo, presidente del Consiglio regionale, considerata la candidata perfetta nel caso in cui a sinistra incoronasse come propria leader Francesca Barracciu. Peraltro: sabato a Nuoro la scrittrice Michela Murgia potrebbe ufficializzare la propria corsa verso le Regionali del 2014, in quota indipendentista, con ProgReS.
Quanto ai Riformatori, in pole ci sarebbe Michele Cossa, vicepresidente del Consiglio regionale nonché coordinatore sardo dei liberaldemocratici, vero e proprio alfiere della battaglia per l’abolizione delle Province. L’Udc, invece, potrebbe puntare tutto su Umberto Oppus, sindaco di Mandas e direttore dell’Anci (Associazione dei Comuni). Non è finita: tra i Fratelli d’Italia piace molto l’idea di lanciare nell’arena Antonello Liori, attuale assessore regionale all’Industria (ex della Sanità prima e del Lavoro dopo). Alle urne del centrodestra potrebbe presentarsi pure l’onorevole finiano Ignazio Artizzu, l’unico Fli rimasto nella massima assemblea sarda, dopo che il gallurese Matteo Sanna è passato coi Fratelli d’Italia.