I renziani sardi potrebbero convergere sulla candidatura di Francesca Barracciu. Gli esponenti vicini al sindaco di Firenze potrebbero non esprimere un proprio candidato, ma prima aspettano di confrontarsi sul nuovo modello del Pd in occasione del congresso regionale e nazionale. A questo proposito, si incontreranno in assemblea giovedì a Tramatza per definire alcuni punti programmatici e analizzare la situazione politica. La discesa in campo della Barracciu raccoglie consensi anche dal deputato democratico Marco Meloni e dal segretario regionale dell’Upc Enrico Piras. Che però fa qualche distinguo sulle alleanze, suggerendo all’europarlamentare di “non eccedere negli entusiasmi”, ricordandole che “gli incontri politici competono esclusivamente al tavolo della coalizione”.
“Il candidato presidente alle primarie – chiarisce Piras commentando la volontà della Barracciu di interloquire al più presto con altre forze politiche esterne alla coalizione – non può, autonomamente, tenere incontri con partiti, movimenti e singoli soggetti diversi da quelli che sono accettati dall’alleanza riformista, che è legittimata solo dall’attuale tavolo di centrosinistra. Pertanto, la regia politica, oggi e per il futuro, deve rimanere una prerogativa del tavolo della coalizione. Solo questo soggetto è legittimato a dialogare con altre aree politiche ed, eventualmente, ad allargare la composizione del tavolo. Se un candidato alle primarie, già oggi, pensa di avviare iniziative politiche arbitrariamente, che cosa ci potrebbe riservare se fosse eletto presidente?”, si chiede il segretario dell’Upc. Focalizza l’attenzione sullo “spirito aperto e unitario con il quale è stata presentata la candidatura” dell’europarlamentare, il deputato Meloni che rilancia la validità delle elezioni primarie: “sottraggono la scelta del candidato presidente – spiega – alle alchimie di ristrette oligarchie per affidarla, come giusto, agli elettori democratici e progressisti”.
