Potrebbero bloccarsi definitivamente i lavori per la realizzazione della megacentrale a biomasse, promossi dalla joint venture “PowerCrop” costituita da Seci Energia (gruppo Maccaferri) ed Enel Green Power. La notizia la dà il sindaco di Capoterra Francesco Dessì (Pd) durante l’ultimo consiglio comunale: “Il cantiere di Macchiareddu è fermo da sette – otto mesi e il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti mi ha comunicato che probabilmente il progetto non decollerà, perché superato e non sostenibile da un punto di vista economico”. Queste le parole del sindaco, che aggiunge: “La società non ha fatto sapere nulla al comune”. E precisa che “Quanto emerso nella sua conversazione con il ministro non ha certo il valore di una comunicazione ufficiale”. Che per ora non c’è.
Contro la centrale da 50 Mwe, il comune di Capoterra aveva presentato ricorso al Tar, poi respinto dai giudici amministrativi.
Insomma, chiacchiere sotto il solleone d’agosto, riportate però durante il primo consiglio comunale di settembre, dopo che l’attenzione della cittadinanza sul progetto (in massima parte contraria) è stata rinfocolata dalle notizie relative alla megadiscarica che il Cacip intende realizzare a pochi chilometri dal paese. La preoccupazione è che la nuova megacentrale possa aggiungere altro inquinamento ai veleni già presenti nella vicina area industriale di Macchiareddu. A proposito dell’impatto sulla salute degli impianti a biomassa, si era espresso Giuseppe Serravezza, oncologo e dirigente della Lega italiana contro i tumori, per il quale “le emissioni di gas inquinanti posseggono differenti sostanze cancerogene, come i più noti ossidi di carbonio e di azoto, ma anche idrocarburi aromatici, formaldeide e metalli pesanti”.
Benedetta dall’Unione europea e dallo Stato italiano con un finanziamento da decine di milioni di euro, il progetto di riconversione dell’ex zuccherificio di Villasor nel nuovo polo “verde” di Macchiareddu ha ricevuto nel febbraio del 2010 il via libera della giunta regionale guidata da Cappellacci.
Piero Loi