Il consigliere regionale Piero Comandini, insieme al alcuni esponenti del PD in Consiglio, ha presentato una interrogazione urgente sul progetto per la riqualificazione del porto turistico di Calaverde a Santa Margherita di Pula, e critica le posizioni assunte dalla precedente amministrazione regionale che, “senza alcuna dichiarazione di pubblica utilità, ha avviato con Deliberazione del giugno scorso un procedimento volto alla riqualificazione di un porto il cui progetto per ben due volte – nel 2002 e nello scorso mese di marzo – è stato valutato negativamente”.
Comandini sollecita una “risposta urgente da parte della Regione” prima della Conferenza di servizio convocata per il 15 luglio nella quale deve essere espresso parere sul progetto presentato dalla società Calaverde S.r.l.. “Oggi, che ci troviamo troppo spesso davanti a gravi conseguenze per danni dovuti a rischi non valutati di natura idrogeologica, ci si chiede se” continua Comandini “sia il caso di procedere in questo progetto che sconvolgerebbe l’equilibrio del sistema naturale che finora ha garantito il mantenimento della spiaggia di Santa Margherita e di quelle limitrofe, senza dimenticare che Calaverde si trova alla foce del Rio Perdosu e che tale area è a rischio idrogeologico elevato”.
“Infatti”, ribadisce Comandini, “questa “riqualificazione” dell’opera esistente determinerebbe non solo un grave inquinamento sulle spiagge adiacenti, ma soprattutto la rapida scomparsa della spiaggia antistante i villaggi Calverde, Is Morus, Stella Marina e gli Hotel Forte Village, Is Morus, Abamar, dichiarata di notevole interesse pubblico con decreto ministeriale 19 luglio 1963 e di notevole interesse naturalistico, paesaggistico e turistico”.
“Chiediamo”, continua Comandini, “la revoca della deliberazione della Giunta regionale n. 24/22 del 2013 per aver modo di verificare l’effetto impattante di una tale opera, dare udienza alle comunità interessate e” continua il consigliere del PD, “offrire ad esse e a tutti i sardi le necessarie garanzie per prevenire forti e negativi impatti ambientali e paesaggistici sui siti interessati e su quelli limitrofi, al fine di prevenire situazioni di instabilità da cui possano scaturire gravi danni alle persone e all’ambiente.