Secco no di Michele Piras, deputato Sel, al progetto di realizzazione di un molo in grado di accogliere la Cavour, l’ammiraglia della flotta della Marina militare, sull’Isola di Santo Stefano. L’opera, definita dal Ministero della Difesa “necessaria e urgente”, con un investimento di poco più di cinque milioni di euro e lavori che dovrebbero durare circa sedici mesi, secondo Piras non andrebbe infatti realizzata.
“La Regione e tutte le rappresentanze istituzionali della Sardegna hanno il dovere di ottenere immediata chiarezza -scrive Piras- e di opporsi al progetto della Marina Militare di ampliamento del porto dell’isola di Santo Stefano, lavori ipotizzati per consentire l’attracco di nave Cavour e di altre navi da guerra: una vera e propria offesa, per i maddalenini e per tutti i sardi, che in una fase come questa si investano risorse pubbliche per gli interessi della Difesa, invece che per lo sviluppo del territorio”.
In realtà la banchina esiste già, ma dovrà essere abbassata di circa un metro e ampliata per consentire l’appoggio del portellone della Cavour e le manovre dei tir che caricheranno e scaricheranno i materiali. Così come dovrà aumentare la profondità del fondale.
“Lavori che non solo impatterebbero ulteriormente sull’ambiente -scrive Piras- ma produrrebbero la consegna sine die del paesaggio a gigantesche navi da guerra di 240 metri di lunghezza e 37 di altezza. Un fatto inaccettabile, per un’isola e un arcipelago che avrebbero invece urgente bisogno di una radicale bonifica, del ripristino di fattori naturali violentati da decenni di attività militare e della dismissione sia del porto d’attracco esistente che del deposito di munizioni. L’arcipelago della Maddalena – conclude – è patrimonio collettivo, potenzialmente un’inesauribile fonte di benessere, lavoro, reddito. L’obiettivo unico delle Istituzioni e di ogni investimento pubblico dovrebbe perciò essere la valorizzazione e la salvaguardia di questo spettacolo della natura, non la sua definitiva consegna alla Marina”.