Scheda rosa per la Camera e gialla per il Senato. Sono questi i due colori delle Politiche che in Sardegna significano l’elezione dei nuovi sedici parlamentari, di cui undici deputati e cinque senatori. La legge elettorale in vigore si chiama Rosatellum, applicata per la prima volta nel 2018. Prevede liste proporzionali, dove ogni partito corre singolarmente, e candidati nelle circoscrizioni uninominali che sono uguali per tutte le forze politiche di una stessa coalizione.
Agli inizi di settembre l’Ufficio elettorale della Corte d’appello ha sorteggiato l’ordine dei partiti sulle schede. Alla Camera in prima posizione c’è l’Unione Popolare. Seguono Azione di Calenda e Italia Viva di Renzi, Italexit e Movimento 5 Stelle. Poi ecco la coalizione di centrodestra, in quest’ordine: Fdi, Noi Moderati, Lega e Forza Italia. E ancora: Vita, Italia Sovrana e Popolare. Alla fine c’è la coalizione di centrosinistra, con quest’ordine: Impegno Civico-Cd (ovvero Di Maio-Tabacci), Pd, Alleanza Verdi-Sinistra e +Europa.
Al Senato, invece, questo è l’ordine. La prima posizione sarà occupata dalla coalizione di centrodestra, con quest’ordine: Fdi, Forza Italia, Noi Moderati e Lega. Poi ci saranno Unione Popolare, Italia Sovrana e Popolare, Italexit, Vita, M5s. Segue Azione-Italia Viva. Sempre ultima la coalizione di centrosinistra, ma con un ordine diverso: Alleanza Verdi-Sinistra, Impegno Civico-Cd, Pd e + Europa.
Per votare basta barrare con una X il simbolo del partito prescelto con accanto i nomi dei candidati. In questo modo si esprime la preferenza sul sistema proporzionale e in automatico il voto va anche al candidato dell’uninominale, indicato in alto a ogni blocco (non c’è bisogno di mettere una seconda X).
Lo spoglio delle schede inizia alla chiusura dei seggi. Ai seggi bisogna presentarsi con un documento di identità e la scheda elettorale, che si può ritirare nel proprio Comune di appartenenza anche domenica prima del voto, qualora sia stata smarrita.