Pnrr, l’allarme di Truzzu: “Tempi stretti, non riusciamo a spendere”

“Pnrr sfida epocale, ma occorrono procedure diverse. Draghi ascolti i sindaci metropolitani”. È il messaggio lanciato dal primo cittadino di Cagliari Paolo Truzzu, di ritorno dall’Assemblea annuale dell’Anci a Parma.

“Ho paura – ha commentato il sindaco a proposito dei fondi destinati alla ripartenza dell’Italia – che si possa andare fuori tempo limite. Con il modello organizzativo vigente non riusciremo, nei prossimi due anni, ad appaltare e finanziare tutti i progetti. La questione cruciale riguarda personale e procedure: il piano delle assunzioni del ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, è giusto. Ma il rischio è che molte delle assunzioni non siano adeguate alla sfida. Stipendi bassi, che non attraggono competenze e ruoli specifici, non in linea con ciò che viene richiesto”.

Sulle procedure, gli orientamenti dei sindaci metropolitani concordano. “Occorre – puntualizza Truzzu – una radicale semplificazione del codice degli appalti, o in alternativa l’applicazione del modello “Morandi”, con l’individuazione dei sindaci come commissari ad acta per le opere strategiche. Perché con l’attuale sistema il rischio concreto è che le risorse del Pnrr – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, arrivino ai comuni nel 2025, lasciando ai poveri sindaci l’onere e la responsabilità di aver fallito e non aver speso le risorse. È opportuno che i soldi arrivino direttamente alle stazioni appaltanti senza passare dalle conferenze interministeriali o da quelle con le regioni. È statisticamente provato – conclude il primo cittadino – che i Comuni spendano meglio e più in fretta le risorse. Ma purtroppo dobbiamo muoverci nel mare magnum delle procedure di assegnazione e ripartizione delle risorse, che variano a seconda dei Ministeri o degli enti. E questo non va bene”.

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