“È inconcepibile che la Regione scopra da fonti non ufficiali che un grave incidente (leggi) è avvenuto oggi a capo Frasca nel corso di una esercitazione militare. È altrettanto inconcepibile che la conferma reale delle dimensioni dell’incendio arrivi solo dopo l’intervento degli uomini del nostro Corpo forestale, e che il ministero della Difesa da noi interpellato attraverso canali informali, parli di un piccolo incendio già domato quando invece l’elicottero del Corpo Forestale era ancora in azione alle 18.30, cinque ore dopo che il proiettile aveva innescato il fuoco”. Così il presidente Francesco Pigliaru interviene sulle deflagrazioni all’interno del poligono militare di capo Frasca.
E l’episodio non è il primo: ieri, con una dinamica analoga, era andato a fuoco un ettaro di cespugli e macchia mediterranea. “Abbiamo disposto che il Corpo Forestale intensifichi le azioni di monitoraggio in tutte le aree circostanti i poligoni”, ha annunciato il presidente Pigliaru. “Tra le richieste che portiamo fermamente avanti nel confronto con la Difesa c’è quella imprescindibile di osservatori ambientali indipendenti e come è evidente, non si può aspettare oltre”. Il presidente ha denunciato di nuovo, come aveva già fatto nel corso della conferenza nazionale sulle servitù militari, gli alti rischi con cui i sardi sono costretti a convivere a causa della massiccia presenza di poligoni usati per le esercitazioni. Il Presidente ha ribadito che tra le richieste presentate al ministro della Difesa nella Conferenza nazionale sulle servitù, c’è quella di prolungare il blocco delle esercitazioni, anticipando l’inizio al primo giugno e posticipando la conclusione al 30 settembre. In particolare il problema riguarda proprio capo Frasca, dove il blocco delle esercitazioni è il più breve tra quelli relativi ai poligoni militari sardi, copre cioè solo luglio e agosto.