“Serve una legge urbanistica, c’è molto da approfondire su questo tema: dobbiamo semplificare il Piano Paesaggistico regionale ed essere credibili su questo punto. L’obiettivo è dare indirizzi chiari per far capire che non chiudiamo gli occhi sui problemi e che puntiamo ad essere più precisi”. Lo ha detto il candidato governatore del centrosinistra per le regionali del 16 febbraio, Francesco Pigliaru, durante l’incontro a Cagliari con l’associazione Sardegna Sostenibile e Sovrana. “Michela -ha aggiunto Pigliaru riferendosi alla Murgia – si può permettere narrazioni, noi no”.
“È tutto nelle nostre mani: imprese, lavoro, cassintegrati, norme di settore e la loro ricaduta sul territorio. Occorre fare un passo alla volta e non è che lo Stato è cattivo e noi siamo i ‘fighi’. Se noi non diventiamo più bravi è inutile chiedere più responsabilità e sovranità“. “Io sono per mettere in pratica un esercizio responsabile dell’autonomia di governo – ha ribadito – Chi ci impedisce di essere i migliori d’Italia? La discriminante la fa il buon governo”.
Pigliaru ha “un’assicurazione contro il rischio” di essere intrappolato dall’appartenenza ai partiti. “Serve coesione politica e competenza in Giunta perché occorre essere circondati da una squadra all’altezza, che non vuol certo dire via i partiti ma l’appartenenza mi interessa meno“, ha chiarito. Secondo l’aspirante presidente, “un buon curriculum si tira fuori dappertutto. Mentre competenze vuol dire poter valutare i risultati durante l’azione di governo. Ad esempio cosa ha fatto in questi anni Sardegna ricerche? Quali sono i risultati? Lo deve dire un valutatore indipendente – ha spiegato Pigliaru – E questo si collega al discorso della moralità: se i cittadini non sono informati su come sono stati spesi i soldi e con quali risultati non credo che ci sia modo di controllare la politica e di migliorala”. Altro punto è la burocrazia zero. Su questo tema il candidato del centrosinistra ritiene che, “seppure nell’amministrazione regionale ci siano delle ottime professionalità che lavorano tanto, la Regione ha isteria da gestione diretta delle cose e questo non funziona: bisogna, allora, decentrare ma occorre farlo con criterio, “perché è criminale farlo verso le aree più deboli, senza un accompagnamento, senza standard e senza valutare come viene fatto il decentramento”.
“Ora nella continuità territoriale in Sardegna si mettono un sacco di soldi su tratte che non hanno bisogno di essere sussidiate. E io non ho nessun problema per sussidiare alcuni voli, magari quelli di mezza giornata”. “Quello che viaggia per affari – ha spiegato – non cerca per prima cosa il prezzo basso ma vuole certezza del volo, mentre il turista guarda il prezzo basso. E questo va detto. Un volo da altre città oltre Roma e Milano può essere sussidiato. Invece la Sardegna è vittima di monopolio perchè ogni aeroporto ha il suo”.