Ammonta a oltre un miliardo di euro, il valore degli investimenti a cui la giunta di Francesco Pigliaru ha messo mano in questi primi 100 giorni di governo. Tre mesi e spiccioli sui quali il presidente della Regione e gli assessori hanno fatto il punto in una conferenza stampa durata più di dure ore, nella sede di rappresentanza a Villa Devoto.
È un Pigliaru sorridente, quello che racconta l’avventura nel palazzo di viale Trento che è invece il quartier generale politico-amministrativo. Tante le parole chiave, come risorse finanziarie, istruzione, flexsecurity (letteralmente flessibilità più sicurezza), attrazione degli investimenti, semplificazione burocratica, opere pubbliche, sanità, enti e società partecipate. Il tutto dentro la cornice della “qualità istituzionale”, ha detto il capo della Giunta sarda, “il che vuol dire generare buone idee di governo non solo per l’oggi, ma anche per il domani”.
A quel miliardo abbondante di euro si arriva sommando decine di progetti: alcuni nuovi, altri ereditati dal precedente Esecutivo, ma sui quali abbiamo dovuto correggere cattive impostazioni. Io – ha continuato Pigliaru – in questi 100 giorni ho imparato che un ente pubblico può generare più problemi di quanti ne risolve”.
Ecco l’elenco degli interventi, con relativi importi, citati dal governatore: 93 milioni in tre anni per l’edilizia scolastica, attraverso il progetto Iscol@ a cui stanno partecipando 230 Comuni sardi; 54 milioni in un biennio sono destinati alla ‘Garanzia giovani‘ per il sostegno all’occupazione nella fascia tra i 15 e i 29 anni. La Regione ha il compito di avviare al lavoro i ragazzi attraverso contratti di apprendistato, corsi di formazione, percorsi di specializzazione e servizio civile. In poche settimane negli uffici dell’assessorato in via XIV febbraio sono arrivate 7mila richieste.
Ancora: la Giunta ha sbloccato i 52 milioni della cassaintegrazione in deroga, soldi che erano fermi a Roma e la Regione ha anticipato garantendo 7mila sussidi del 2013 ancora non pagati. Varata poi la progettazione per la riqualificazione dello scalo industriale di Portovesme, pari a 15 milioni. Ottanta ne vale invece il finanziamento del Pai, i pacchetti integrati di agevolazione per le imprese.
Due gli accordi quadro (Apq) approvati dall’Esecutivo: quello sulla conoscenza, destinato alle università di Cagliari e Sassari, è di 220 milioni. Obiettivo: accrescere la competitività nello studio e nella ricerca. Sull’Apq della sanità, per ammodernare e mettere in sicurezza gli ospedali dell’Isola, sono stati dirottati 300 milioni. Si aggiungano, sempre in tema di istruzione, i 100 milioni che verranno spesi per il campus universitario di Cagliari, i cui lavori dovrebbero cominciare il prossimo anno per terminare nel 2018.
Sul fronte dell’agricoltura, la Sardegna è riuscita a recuperare 160 milioni in più per i prossimi 5 anni trattando sul Pac. Ovvero, il Patto comunitario di settore, le cui risorse vengono divise da Roma. “Ma la nostra Isola – ha detto Pigliaru – fino a oggi è stata penalizzata perché mancava sistematicamente in quei tavoli della concertazione”. La pastorizia potrà contare su 7,5 milioni all’anno per l’allevamento degli ovicapirini. Sono 28 i milioni che la Regione ha deciso di investire per fronteggiare la blue tongue.
Pigliaru, volutamente, lascia fuori da quel miliardo i progetti ereditati, a cominciare dal Piano Sulcis, e sono altri 600 milioni. “La Giunta – sottolinea il presidente – è al lavoro per far partire subito i cantieri, ma anche per studiare la possibilità di prorogare ulteriormente i vantaggi fiscali concordati col Governo nazionale”. Il ‘pacchetto’ della statale 131, sebbene si tratti di fondi vecchi, ammonta a 18 milioni, ma i lavori, compresi quelli nel cantiere della vergogna tra Villasanta e Serrenti, erano fermi da dieci anni. Entro luglio saranno pagati poi gli eventi di interesse turistico, pari a 3,5 milioni. Una cifra identica è l’impegno di spesa sui Consorzi Confidi per garantire alle imprese l’accesso al credito.
Le 18 sono già passate quando il governatore chiude la conferenza stampa. “Avremmo voluto essere rapidissimi anche sugli interventi che ci permetteranno di migliore la qualità dell’insegnamento, primo vero argine contro la dispersione scolastica. Lo faremo nei secondi 100 giorni, in cui daremo un’accelerata anche alla semplificazione amministrativa. In entrambi i casi, per avviare l’attività abbiamo prima dovuto chiudere l’attribuzione delle direzioni generali”.
Alessandra Carta
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