Piano casa, valanga di emendamenti. Sel chiede vertice di maggioranza

Oltre la valanga di emendamenti sulla legge Casa (alla scadenza delle ore 12 circa 300 dei quali una ventina di Sel e poco meno di 30 della Giunta), sul provvedimento incombono nubi in maggioranza con la richiesta, che arriva proprio da Sel, di un’ulteriore riflessione tra i partiti al governo della Regione. “Se arrivasse in Aula un testo minato da forti contrasti interni alla maggioranza – ha sottolineato Sel – saremmo di fronte ad un dato politico negativo”. Dopo la direzione regionale del Pd che ha frenato su alcune parti della norma, oggi anche gli altri partiti provano a modificare vari articoli sui 32 complessivi. Per ora domani non è previsto, ufficialmente, nessun incontro, ma il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, ha convocato il Gruppo e alle 15 il presidente della commissione Governo del Territorio, Antonio Solinas (Pd), riunirà l’organismo ed è quindi probabile che possano esserci i chiarimenti richiesti durante la giornata. Luca Pizzuto, coordinatore regionale di Sel, spiega che la legge “ha già subito notevoli modifiche rispetto al testo licenziato dalla Giunta” e che “la stessa discussione avviata all’interno del partito di maggioranza relativa suggerisce un’immediata e adeguata riflessione nella maggioranza, tanto da richiedere uno spostamento della discussione in Aula a conclusione dei chiarimenti interni allo schieramento di governo. Non si tratta – aggiunge – di impedire che si affronti l’annosa questione di una normativa paesaggistica, urbanistica e edilizia coerente capace di dare un quadro di certezza a cittadini, imprese e istituzioni locali, ma di evitare esattamente il contrario”. Intanto il capogruppo di Sardegna Vera e leader di La Base, Efisio Arbau, propone un emendamento che permette a Comuni e alla Regione di promuovere la vendita e ristrutturazione degli immobili inutilizzati e molte volte cadenti, attraverso tre passaggi: “La vendita a prezzo simbolico da parte dei proprietari (di solito uno stuolo di eredi costretti a pagare pesanti tasse locali su case fatiscenti-ruderi ereditati) all’Ente locale, quindi a costo zero per i privati. La vendita condizionata tra l’ente locale ed il soggetto che intende ristrutturare e gli incentivi al credito da parte della Regione a favore di chi attua l’intervento e finanzia la riqualificazione urbana dei quartieri-rioni interessati (già prevista in finanziaria con duplice intervento)”.

“La maggioranza ha bisogno di riflettere sul disegno di legge sull’edilizia? Allora proroghi subito il Piano Casa fino all’approvazione della nuova legge”, è l’appello che lancia Pietro Pittalis, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, rinnovando la richiesta per la proroga del Piano del 2009, scaduto il 29 novembre scorso. “Non vogliamo neppure entrare nel merito dei contrasti divampati all’interno del Pd e nella coalizione di centrosinistra – prosegue il capogruppo -, ma non si può pretendere che siano i sardi a pagare questo supplemento di dibattito interno. Né appare accettabile che prima si annunci invano l’approvazione entro novembre del 2014, poi appena avviato il dibattito in Consiglio basti la convocazione urgente di una direzione regionale del Pd per rimettere tutto in discussione. Se hanno bisogno di un po’ di tempo per mettersi d’accordo – prosegue Pittalis – votiamo subito una legge di un solo articolo per la proroga del piano casa varato dalla Giunta Cappellacci e poi si ripresentino in Consiglio quando avranno trovato una sintesi condivisa sulla loro legge edilizia”.

“Prima un disegno di legge fatto a pezzi in Commissione da una maggioranza di pasdaran. Poi Soru che commissaria la Giunta e di fatto sfiducia l’assessore Erriu. Infine una valanga di emendamenti molti dei quali, da ciò che si sente, hanno l’unico scopo di bloccare ogni sviluppo edilizio in Sardegna”, lo denuncia il coordinatore dei Riformatori, Michele Cossa, che accusa Giunta e maggioranza di volere “introdurre in Sardegna un blocco totale del comparto edile”. “Non presentino una legge che si intitola ‘Norme di semplificazione’ perché sembra una vera e propria presa in giro – dice – meglio sarebbe chiamarla ‘Norme per lo scoraggiamento dell’attività edilizia’, più in linea tra l’altro con la filosofia complessiva che anima parte della maggioranza. Con questa legge, infatti, la vita già difficile di uffici tecnici e sportelli unici dei comuni, oltre che dei tecnici liberi professionisti, diventerà un inferno”.

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