“L’Aventino non può essere il ruolo del Pd”. Cinque segretari provinciali del Pd in Sardegna – Gianpiero Cordedda di Sassari, Tommaso Visicale della Gallura, Carlo Balloi dell’Ogliastra, Gianluigi Piano del Medio Campidano e Daniele Reginali del Sulcis – richiamano il partito all’unità e alla responsabilità, in piena condivisione con le parole del segretario reggente Maurizio Martina. Lo fanno attraverso un appello pubblico, alla vigilia della direzione nazionale dove si deciderà se aprire a un dibattito politico con il Movimento 5 stelle.
“In questo momento di difficoltà – sostengono i cinque segretari – il Pd deve stare sulla scena politica, entrando nei temi specifici, che poi devono diventare proposte concrete di governo, sulle quali confrontarci con le altre forze politiche”. “La sintesi – spiegano – deve essere fatta da chi oggi è stato chiamato a guidare questa difficile fase, non da altri, non fuori dai luoghi deputati alla discussione e alla decisione comune”. Quindi, non in tv o sui social: il riferimento è a Renzi. E ancora: “Si apra subito un percorso congressuale che superi una stagione chiusa che ancora trascina i suoi effetti”.
Quanto alla situazione in Sardegna, i cinque segretari avvertono: “Gli appuntamenti incombono, occorre far presto e guardare ad un progetto autonomista e regionale”. Viene così sposata la posizione dei popolari-riformisti sulla possibilità di ricorrere all’articolo 13 dello Statuto che permetterebbe la costituzione di un Pd sardo federato. “Dobbiamo già guardare alle elezioni regionali del febbraio 2019 – si legge nell’appello – occorre rilanciare il progetto autonomista e sovranitario delle ultime regionali, anche superando l’attuale forma partito”.