All’indomani dell’Assemblea regionale de Pd, snobbata da diversi esponenti democratici tanto da far mancare il numero legale e da far intravvedere più di un segnale di fibrillazioni, il consigliere regionale Valter Piscedda scrive al segretario Renato Soru per chiedere di inserire il tema delle povertà nell’agenda politica del Pd sardo che deve diventare così “il luogo privilegiato in cui si dia spazio alla povertà, e voce ai più poveri, come da tradizione delle esperienze che al Pd ci hanno condotto”. In pratica “non una critica”, ma uno “stimolo a riappropriarci delle nostre radici e ad essere da guida all’azione della Regione anche sul tema delle povertà”. Un argomento che, secondo Piscedda, deve essere rimesso “al centro della discussione politica e dell’azione amministrativa e legislativa”. “Stiamo infatti trattando temi importanti, tra i quali la crisi economica, le riforme, lo sviluppo – scrive -. Ed è giusto che lo facciamo, ponendoci al traino della coalizione di centrosinistra della quale siamo forza maggioritaria, ma ho come l’impressione che stiamo trascurando, dandolo per scontato, il tema delle povertà – aggiunge -. Così facendo corriamo il rischio di allontanarci dalla nostra gente, da coloro che costituiscono l’ossatura della nostra coalizione, ed altresì il fine ultimo del nostro agire: i poveri appunto, i meno fortunati, coloro che non hanno risorse culturali e materiali per sopravvivere in questa società ingiusta e troppo focalizzata sul perbenismo e sul danaro”.
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