Pd e Sel contro l’Ente Foreste: “Infornata di dirigenti in tempi sospetti”

“Consideriamo davvero poco opportuno che l’Ente Foreste, in un momento di passaggio di consegne fra vecchia e nuova amministrazione regionale, decida in tutta fretta di procedere con mobilità e concorsi per dirigenti“. Lo afferma il segretario regionale del PD, il senatore Silvio Lai. Anche il capogruppo uscente di Sel in Consiglio regionale Daniele Cocco punta il dito contro l’Ente e chiede che “questa procedura venga interrotta”.

“Il Presidente eletto – spiega Lai – ha chiaramente manifestato come più opportuno limitare l’attività all’amministrazione ordinaria e atti come questo fino non rientrano certamente in questa categoria. Il nostro invito agli amministratori è di valutare l’opportunità politica di proseguire con attività non ordinarie,come sta avvenendo in altre aziende, in una pratica che certo non può essere apprezzata o condivisibile. Ecco, questa è anche una risposta indiretta a Cappellacci – conclude Lai – che ci ha accusato di sollevare questioni inesistenti. Sono talmente inesistenti, che siamo in grado di segnalarne ogni giorno qualcuna diversa”. “Se si è aspettato sino ad oggi non si capisce perché in questa fase di transizione si attivino procedure molto sospette – ha detto invece Cocco all’ANSA -. Chiediamo che venga interrotta questa procedura da parte del Cda che, oltretutto, a seguito dei risultati dei referendum, dovrebbe essere sostituito dall’amministratore unico”.

La replica. “All’on. Lai, che finge di non capire, ribadiamo che la politica non può compiere alcuna ingerenza riguardo a procedimenti come i concorsi. La Giunta uscente pertanto si guarda bene da compiere interventi indebiti in tale materia”. Lo sottolinea il presidente uscente Ugo Cappellacci. “Allo stesso tempo ci si chiede quale tipo di intervento dovrebbe compiere, secondo il segretario del Partito Democratico, il nuovo esecutivo che presto eserciterà le sue funzioni. E’ curioso che egli invochi l’interruzione di un concorso non perché ci sia un vizio della procedura, ma perché la questione deve essere gestita dalla nuova Giunta. Le sue continue sortite – conclude Cappellacci – ricordano un proverbio sardo: malu pensatori, malu faidori”

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