È stata una tirata fino alle tre di notte. Ma il Pd ha praticamente chiuso le liste delle Regionali dopo una Direzione-fiume cominciata alle 17,45. Mancano solo due nomi su Cagliari, il collegio più grande con 20 seggi. Per tutte le altre sette Province sono state ratificate le candidature decise dalle rispettive segreterie territoriali.
Dunque, il Partito democratico è ormai pronto per depositare le liste in Corte d’Appello. E lo si può fare dalle 8 di oggi e fino alle 20 di domani 13 gennaio. Il Pd, peraltro, non ha nemmeno bisogno di allegare le firme, visto che è rappresentato nel Consiglio regionale di questa legislatura agli sgoccioli.
E a proposito di onorevoli uscenti, quindici su diciassette sono stati riconfermati: l’esclusione è arrivata solo per Gianvalerio Sanna e Tarcisio Agus. Tutti gli altri hanno ottenuto la ricandidatura e andranno a unirsi al plotone di sindaci che è la grande scommessa elettorale del Pd.
Quanto a Sanna, ex assessore all’Urbanistica, padre del Piano paesaggistico, il problema della non riconferma è legato al limite del doppio mandato. La segreteria provinciale di Oristano, ovvero il collegio al quale l’onorevole appartiene, non gli ha concesso la deroga. Una decisione, questa, confermata dalla Direzione odierna, malgrado la Commissione di garanzia avesse considerato “meritevole di accoglimento” il ricorso presentato da Sanna. Agus, sebbene sia al primo mandato, è stato escluso dalla lista del Medio Campidano per via di un ricambio deciso dal partito territoriale che gli ha preferito tre sindaci e un ex consigliere provinciale.
La Direzione ha anche confermato la linea garantista per gli indagati nell’inchiesta sui fondi ai gruppi, così come stabilito nella riunione del 30 dicembre, quando il Pd sardo ha fatto proprio il Codice etico contenuto nello Statuto nazionale. La bussola della decisione è stata l’articolo 5 che tra le “condizioni ostative alla candidatura”contempla il peculato solo in caso di condanna (anche in primo grado). L’avviso di garanzia, invece, non è un limite per alcun tipo di reato, mentre il rinvio a giudizio o l’arresto impongono l’esclusione dalle liste quando l’accusa è per mafia, criminalità organizzata, omicidi e pedofilia. Quindi, possono sfidare di nuovo le urne Marco Espa, Gavino Manca e Franco Sabatini. Tuttavia, per Manca e Sabatini si è resa necessaria la deroga, visto che entrambi i consiglieri stanno concludendo il secondo mandato consecutivo. Il voto (favorevole) è arrivato poco prima delle 3 di notte.
Questi gli altri uscenti riconfermati: il capogruppo Giampaolo Diana, più Cesare Moriconi, Pietro Cocco, Lorenzo Cozzolino, Luigi Lotto, Valerio Meloni e Antonio Solinas. Da tempo hanno invece deciso di non ricandidarsi, perché indagati, Mario Bruno e Giuseppe Cuccu. Esce dal Consiglio pure Renato Soru che, in estate, aveva annunciato il suo addio alle istituzioni.
Sul fronte dei seggi – e vale per tutti i partiti non solo per i Pd – Cagliari ne conta 20, al Sassarese ne spettano 12, alla Gallura 5. Sei scranni a testa per il Nuorese e l’Oristanese. Quattro per parte sono assegnati al Medio Campidano e al Sulcis. Il collegio più piccolo è quello dell’Ogliastra, con due seggi.
Adesso si attende la prima uscita pubblica del centrosinistra col candidato governatore Francesco Pigliaru. Oltre al Pd, fanno parte della coalizione Sel, Centro democratico, Partito dei Sardi, RossoMori, La Base-Movimento sardista, Upc, Psi, Rifondazione, Comunisti italiani e l’iRs di Gavino Sale, ormai prossimo a ufficializzare il sostegno al Professore.
Alessandra Carta