Patto Sardegna. Pigliaru: “Abbiamo 3 miliardi, dobbiamo spenderli bene”

Patto con il Governo, riforma della Sanità, trasporti, vertenza entrate, questione Sulcis: questi i temi trattati nell’intervista pubblica a Francesco Pigliaru nell’ambito dell’iniziativa “Panorama d’Italia”. A Palazzo Regio, il governatore ha risposto alle domande del direttore di Panorama Giorgio Mulè. Passaggio fondamentale, il Patto firmato con il Governo: “Abbiamo ottenuto oltre 3 miliardi, tra risorse ordinarie ma riprogrammate e interventi straordinari per continuità territoriale aerea, mobilità interna e metano – ha spiegato Pigliaru – ora è nostra responsabilità spenderli bene”.

Capitolo trasporti e questione low cost. “È certamente utile che i singoli territori trattino, ma con un interlocutore così forte come Ryanair è bene che sia il Paese a sedersi e discutere. Con un coordinamento chiaro siamo più forti”.

Sulla sanità: “Abbiamo lavorato su una fusione tra le otto Asl in un’ottica non Cagliaricentrica. Abbiamo fatto una riforma coraggiosa per avere maggiore uniformità, vedere quanto velocemente si può risparmiare e soprattutto dare servizi migliori ai nostri cittadini”.

Quanto a fisco e entrate, “abbiamo mantenuto l’impegno di non aumentare l’addizionale Irpef, rimasta ai minimi, poi abbiamo chiuso la vertenza entrate, questione decennale con lo Stato centrale che faceva fatica a riconoscerci diritti che la Corte Costituzionale ci aveva invece riconosciuto”.

Il Sulcis e la crisi della grande industria. “Abbiamo lavorato molto e molto faremo ancora, andando avanti con enorme impegno per salvare e rilanciare tutto ciò che è possibile”, ha detto il Presidente, ricordando come questa Giunta abbia, tra le altre cose, “messo in sicurezza la Portovesme Srl, rinnovato il contratto di servizio di una centrale Enel che avrebbe chiuso, messo in ordine Igea che ora sta facendo le bonifiche, oltre ad aver ottenuto per l’energia un prezzo tra i più convenienti d’Europa, creando le condizioni per rendere molto più interessanti, agli occhi dei grandi investitori, realtà come lo smelter di Portovesme”.

Zona franca .”Impegno e determinazione per il rispetto dei Punti franchi di Cagliari e Olbia”. Ha assicurato Pigliaru rispondendo al segretario nazionale del Movimento Sardegna Zona Franca, Francesco Scifo. Che, in occasione dell’intervista pubblica al governatore , ha parlato di “mancato riconoscimento da parte dell’agenzia delle dogane”. “Se ci son problemi di riconoscimento dei nostri diritti, ci impegneremo con forza così come abbiamo fatto per la vertenza entrate”, ha precisato il governatore. Ieri mattina  il movimento di Scifo aveva organizzato un sit-in davanti al palazzo della Regione in viale Trento. “Pigliaru si spenda in prima persona per l’applicazione del decreto legislativo 75 del 1998 che istituisce la zona Franca in Sardegna”, l’appello lanciato da una trentina di militanti del movimento e da alcuni dirigenti tra cui la presidente del Movimento zonafranchista Maria Rosaria Randaccio. “Noi vogliamo una zona franca economica che possa creare sviluppo e posti di lavoro – ha concluso Scifo – ma non vogliamo che la Sardegna sia una zona franca dalle leggi. Per questo chiediamo al presidente Pigliaru che si faccia parte in prima persona e ponga in essere una iniziativa pressante nei confronti dl Governo per avere finalmente l’applicazione della legge istitutiva della zona franca”.

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