Parlamentarie Pd, a Sassari e a Oristano è guerra per le deroghe

La commissione elettorale nazionale deciderà oggi sulle domande di deroga presentate dai consiglieri e dai sindaci democratici che vorrebbe candidarsi alle Parlamentariee. Alcune delle decisioni avranno il valore sostanziale di una designazione alla Camera o al Senato. E, assieme, determineranno il futuro politico di alcuni deputati e senatori uscenti.

In Sardegna a chiedere la deroga sono stati quattro consiglieri regionali e ieri a tarda sera il sindaco di Sassari Gianfranco Ganau. La decisione di effettuare le ‘Parlamentarie’ non in un unico collegio regionale (come accade per le elezioni Politiche ‘vere’) ma in collegi provinciali consente di individuare, a partire dalle richieste di deroga, una serie di ‘duelli’ tra deputati uscenti e consiglieri o sindaci. Che poi questi ‘duelli’ si svolgano davvero, e si svolgano tutti, è piuttosto improbabile. La segreteria nazionale del Pd ha detto da subito che le deroghe non saranno concesse con facilità.

A Sassari la potenziale battaglia più dura. Perché, se tutte le richieste di deroga fossero accettate, si troverebbero a concorrere per un solo posto di deputato almeno tre personalità che hanno buone ragioni e chanches per rivendicarlo: Guido Melis, parlamentare uscente alla prima legislatura, Gavino Manca,consigliere regionale ‘renziano’ e appunto il sindaco Ganau.
Guido Melis rischierebbe molto. E’ un docente universitario, uno storico della pubblica amministrazione e non un uomo d’apparato. Una di quelle figure che in altri tempi sarebbero state ‘protette’ perché considerate utili e necessarie al gruppo parlamentare in una visione nazionale. Gettato in un confronto in provincia rischia di pagare pesantemente proprio la sua competenza che limita il ‘radicamento’ nel territorio. La pretesa della riconferma nasce dalla consapevolezza, riconosciuta, di aver svolto un buon lavoro da deputato nazionale.
Quanto al renziano Gavino Manca (al pari del consigliere regionale cagliaritano Chicco Porcu) la richiesta di deroga si fonda su un ragionamento di carattere politico sugli equilibri interni di partito. Nella primarie per la scelta del premier, Bersani ha ottenuto uno straordinario successo, anche per via dell’apporto dei voti di Vendola al secondo turno. Ma Matteo Renzi ha comunque raccolto un largo consenso. Guardando solo ai voti democratici (e dunque escludendo quelli di Sel confluiti su Bersani nel ballottaggio) un elettore su tre. Rispetto agli equilibri interni del Partito, la pretesa uno (o due) parlamentari ‘renziani’ ha una logica e un fondamento.
Da parte sua Gianfranco Ganau, sindaco al secondo mandato, eletto sempre al primo turno, presente ai vertici delle classifiche sulla popolarità dei primi cittadini italiani, ha dalla sua un argomento semplice ed efficace: appunto l’ampiezza del consenso e della base elettorale personale. Nel caso (che appare improbabile) della concessione della deroga, sarebbe il più probabile vincitore delle Parlamentarie.

Oristano è l’altra provincia sarda dei potenziali duelli più ‘sanguinosi’. Anche qua abbiamo una parlamentare uscente alla prima legislatura, Caterina Pes, e un ‘richiedente deroga’ elettoralmente piuttosto robusto: il consigliere regionale (ed ex assessore della giunta Soru) Gian Valerio Sanna. Il quale, pur avendo sostenuto Bersani nelle primarie, ha accompagnato la sua richiesta di deroga con una lettera dai toni molto ‘renziani’ nella quale critica severamente il regolamento adottato per le primarie: Pensavo sinceramente che il Pd volesse superare la logica del “Porcellum” ed aprire davvero la scelta dei candidati al giudizio libero degli elettori e dei cittadini. Invece si è avuto paura e in otto giorni di festività natalizie si consumerà, non solo in Sardegna, una campagna per le primarie che assomigliano molto più ad un sondaggio e che avrà il solo pregio di proteggere la “casta” dei nominati dal pericoloso confronto con coloro che il consenso lo hanno sempre cercato nel territorio».
Anche in questo caso, se la deroga fosse concessa, le chanches di riconferma del parlamentare uscente subirebbero un duro colpo.

Gli altri consiglieri che hanno chiesto la deroga sono il nuorese Giuseppe Luigi Cucca e il cagliaritano Chicco Porcu. Ed è il capoluogo il luogo di altre sfide incerte. Non solo per la questione delle deroghe, ma per il particolare affollamento di candidature che si profila. Oltre a quelli dei deputati uscenti, per le Parlamentarie si sonno da giorni con insistenza i nomi del segretario provinciale, il civatiano Thomas, Castangia, del sindaco di Santadi Romina Mura, e dell’ex presidente della Provincia Graziano Milia, impegnato nella raccolta delle firme.

Aperta ancora la partita dei candidati del segretario nazionale, quelli che non dovranno passare per le Parlamentarie. Anche se appare sempre più probabile la designazione a capolista del segretario regionale Silvio Lai (che così verrebbe sottratto dalla situazione imbarazzante di candidato alle Parlamentarie e contemporaneamente arbitro). Altro nome che continua a essere indicato come possibile candidato della segreteria nazionale (e in questo caso la deroga sarebbe automatica) è quello dell’ex governatore, e consigliere regionale, Renato Soru. Escono invece in modo definitivo dal toto-Parlamentarie Francesca Barracciu (che ancora deve scegliere se andare a Bruxelles o stare in Sardegna) e l’algherese Mario Bruno, che ha annunciato su Facebook la decisione di restare nell’assemblea di via Roma.

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