Sindaci e assessori davanti alla Regione assieme ai dipendenti dell’Ati Ifras, quelli del Parco Geominerario, per chiedere di continuare a lavorare. La paura per i 528 operai che si occupano di manutenzione e bonifiche ambientali, anche nelle ex miniere, in tutta la Sardegna si chiama cassa integrazione. I sindacati – presenti in viale Trento a Cagliari le bandiere di Cgil, Cisl e Uil – non ci stanno: “Diciamo no a cig – dice Sergio Codonesu, Cgil – perché ci sono risorse e progetti per andare avanti. Basta che la Regione dia risposte magari con un’anticipazione per novembre e dicembre”. Per il momento i dipendenti sono comunque tutti al lavoro. Questa mattina, dopo aver appeso uno striscione all’ingresso del palazzo regionale con la scritta “Pigliaru, servono risposte”, i manifestanti hanno invaso per qualche minuto le strisce pedonali in viale Trento, ed è intervenuta la Polizia locale per bloccare temporaneamente il traffico all’altezza di via Cesare Battisti. Sul posto anche i rappresentanti dei Comuni: fra gli altri Mario Corongiu, sindaco di Sant’Antioco con l’assessore alle attività produttive Gianni Camilleri, Fausto Orrù, primo cittadino di Gonnosfanadiga, l’assessore di Sant’Anna Arresi Gabriella Caschili. Ed ancora i sindaci di Narcao, Gianfranco Tunis, di Domusnovas, Angelo Deidda, di Calasetta, Antonio Vigo, di Villacidro, Teresa Pani, di Laconi, Paola Zaccheddu. “Per noi sono lavoratori fondamentali – ha sottolineato Pani – in questi anni hanno aiutato il territorio con bonifiche e manutenzioni: chiediamo che continuino”. In mattinata una delegazione di lavoratori e sindaci è stata anche ricevuta all’interno del palazzo, per un incontro con gli assessori del Lavoro, Virginia Mura, e dell’Industria, Maria Grazia Piras.
Dall’incontro è emerso che arriverà una delibera per “coprire” gli stipendi di novembre e dicembre, ed un impegno per rivisitare la convenzione per le bonifiche ambientali, magari con il rilancio definitivo del Parco Geominerario. Al termine di una mini-assemblea davanti alla Regione si è quindi sciolta la manifestazione. La delibera, in arrivo la prossima settimana, dovrebbe eliminare il pericolo ammortizzatori. Poi si tratterà di studiare un Piano generale complessivo di rilancio dei siti minerari. Non solo per continuare a garantire gli stipendi, ma – queste le intenzioni della Regione – per valorizzare il territorio anche in chiave turistica. Lavoratori per il momento rassicurati dalle garanzie ottenute questa mattina.