Occorre subito mettere fine alla gestione commissariale, “che si è protratta oltre ogni ragionevole limite temporale generando, specie negli ultimi anni, degrado e inconcludenza gestionale”. E’ la richiesta rivolta al governatore Pigliaru dalla Consulta delle Associazioni del Parco Geominarario della Sardegna. Soprattutto occorre rimuovere al più presto i problemi esterni “che hanno impedito finora di attuare le sue funzioni istituzionali”.
In una lettera al presidente della Regione la Consulta delle Associazione spiega che si tratta di problemi “di diretta competenza dell’amministrazione regionale che devono essere risolti con la razionalizzazione e la semplificazione degli interventi dei soggetti pubblici e privati”, che finora hanno utilizzato ingenti risorse pubbliche (quasi 600 milioni di euro negli ultimi 14 anni) “senza nessun coinvolgimento del Consorzio del Parco e senza alcun beneficio per le sue finalità istituzionali”.
Per il Consorzio “occorre impedire che tali prassi devastanti e di dubbia correttezza giuridico-amministrativa, specie nell’affidamento a privati delle pubbliche risorse, vengano procrastinate nel futuro come è stato fatto recentemente dalla precedente Giunta Regionale con la firma di una sconcertante convenzione nella quale il Consorzio del Parco è utilizzato strumentalmente come copertura per mantenere e alimentare la prassi della commistione e del conflitto di interessi tra pubblico e privato”.
Il Consorzio chiede infine un immediato incontro con Pigliaru per conoscere la posizione della nuova Giunta Regionale sul ruolo e la funzione del Parco Geominerario”.