L’omicidio dei due ostaggi in Libia diventa terreno di scontro politico. A innescare la miccia delle polemiche in particolare le dichiarazioni di Matteo Salvini, che accusa Renzi di avere “le mani sporche di sangue, tanto in Libia quanto in Italia”. “In Italia tifa e libera i delinquenti sull’immigrazione”, prosegue il segretario della Lega: “È complice del terrorismo internazionale”. Anche il deputato della Lega e segretario della Lega Lombarda Paolo Grimoldi punta il dito contro il Governo: “Spiace doverlo dire in un giorno di dolore ma la tragica vicenda dell’uccisione dei nostri due connazionali ostaggi in Libia, e lo sgomento per la sorte degli altri due nostri connazionali, certificano il totale fallimento, in politica e strategia estera, di un Governo di dilettanti allo sbaraglio”. La replica del Pd alle parole di Salvini arriva dai senatori Andrea Marcucci e Pina Maturani. “Indegne e inqualificabili le parole rivolte da Salvini al Presidente del Consiglio, un attacco che oggi non risparmia nemmeno il Presidente Mattarella nella sua alta funzione di garante della pace e della sicurezza di tutti i cittadini italiani e dei migranti che giungono nel nostro Paese”, ha detto la senatrice. Per Marcucci, invece, “Il nemico di Salvini si chiama Italia. Le sue parole in un momento così delicato fanno solo vergogna”. La vicepresidente della Camera, Marina Sereni, chiede di non strumentalizzare la vicenda in chiave politica nazionale. “La notizia dell’uccisione di due nostri connazionali da tempo ostaggi di Daesh in Libia riempie ognuno di noi di dolore e cordoglio verso le famiglie. Ora non è il momento delle polemiche, le strumentalizzazioni politiche si commentano da sole”.
Di diverso tenore le dichiarazioni di Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia), che esprime “solidarietà totale alle famiglie”. “Fratelli d’Italia – prosegue Meloni – chiede da più di un anno che si intervenga in Libia e che il governo si prenda la responsabilità di una missione necessaria, visto che abbiamo il fondamentalismo a 400 chilometri dalle porte di casa. Siamo stati favorevoli a un intervento in Libia e continuiamo ad essere favorevoli e come Fratelli d’Italia siamo pronti a votarlo se Renzi lo porterà in aula. Una missione che non passa per il Parlamento? sarebbe un errore: intervenire in Libia alla chetichella utilizzando le forze speciali è il classico escamotage tipico di un Renzi che non vuole prendersi gli impegni di cui dovrebbe farsi carico un premier”. Anna Cinzia Bonfrisco (Conservatori e Riformisti) e Alessandro Di Battista (M5S) chiedono al Governo di riferire urgentemente in Aula, Paolo Romani (FI), esprime vicinanza alle famiglie e attacca il Governo: “Emerge per la sua assenza e per l’incapacità di agire con determinazione e con un piano preciso e finalizzato a stabilizzare una delle aree più infuocate del pianeta, che dista solo qualche centinaio di miglia dai nostri confini”.