Strade, scuole, reti di irrigazione e impianti di potabilizzazione. E, ancora , interconnessione dei sistemi idrici e persino un pronto soccorso, quello dell’ospedale Nostra signora di Bonaria di San Gavino. Ultimato sì, ma non fruibile. Da Santa Teresa di Gallura a Teulada, l’elenco delle opere incompiute stilato dalla Regione è lungo, sebbene ancora incompleto. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: lavori fermi e cantieri fantasma ai quattro angoli dell’isola. Sta di fatto che il pacchetto delle incompiute censite vale circa 200 milioni di euro, molti dei quali già spesi. Invano. E la parte del leone la fanno le opere idriche appaltate dall’Ente acque della Sardegna (Enas) e dai Consorzi di bonifica.
Tra i casi più eclatanti, lo schema idrico del Flumineddu per l’alimentazione irrigua della Marmilla e le annesse opere di adduzione e attrezzamento irriguo. In tutto, 36 milioni di euro di investimento. I lavori però non sono mai iniziati. Stazione appaltante: l’Enas, guidata dall’ex sindaco di Quartu Davide Galantuomo (Forza Italia), nominato nel 2011 dalla giunta Cappellacci. Dopo aver modificato la norma che imponeva l’investitura di un professionista con specifiche competenze di settore. Galantuomo, per intendersi, è un biologo.
Le opere idriche presentano la doppia valenza di agevolare il lavoro degli operatori agricoli da una parte e di preservare le comunità dal rischio del dissesto idrogeologico dall’altra. E perché no, di eliminare gli sprechi d’acqua che qualcuno dovrà pur pagare. Eppure ad Abbasanta, come a Sos Alinos, vicino a Orosei, nell’area del Cirras in provincia di Oristano e, ancora, a Pabillonis e in località Zeppara (laddove le bombe d’acqua dello scorso autunno si sono abbattute con grande violenza) i lavori di realizzazione, manutenzione e ristrutturazione sono fermi al palo da tempo.
Ma non si tratta solo di opere idriche: opportuno o meno che sia avere un altro ospedale a San Gavino, non si possono spendere 3 milioni e rotti per la realizzazione di un pronto soccorso che oggi non è fruibile. Nonostante i lavori – si legge nell’anagrafe delle incompiute pubblicato sul sito della Regione – siano completati al 100%.
“Ma Enas – assicura il revisore del bilancio dell’ente e consigliere comunale a Sassari Manuel Alivesi (Forza Italia) – sta riavviando le gare d’appalto finora bloccate”. E si attendono novità entro la fine del 2014. “Prima occorreva risolvere il problema del rientro del credito di 50 milioni di euro vantato dall’Ente verso Abbanoa”, spiega Alivesi. E oggi quel problema sembra parzialmente rientrato in seguito al rifinanziamento pubblico della Spa dell’acqua. Insomma, sui ritardi dell’Enas pesa la vicenda Abbanoa. “ Più in generale, la programmazione dell’ente è legata al bilancio regionale”, conclude Alivesi.
Ingrossa la voce delle opere idriche ‘incagliate’ anche l’interconnessione dei sistemi idrici Tirso-Flumendosa-Campidano, appaltata sempre da Enas. In tutto, un investimento di circa 18 milioni di euro. In questo caso, l’avanzamento dei lavori non supera il 54%. Soprattutto, per completare l’intervento servono altri 2,8 milioni di euro. Analogo discorso per l’impianto di potabilizzazione previsto nell’area di Simbirizzi, a Quartu S.Elena. Importo totale dell’investimento: oltre 5 milioni euro. E lavori fermi al 62,3%.
La casistica è ampia. Ci sono infatti anche quelle opere la cui realizzazione è sì avviata, ma i lavori risultano interrotti entro il termine previsto per l’ultimazione. Così scrivono i funzionari. E aggiungono: perché non sussistono le condizioni per il riavvio degli stessi. Questo il destino toccato all’ampliamento degli uffici giudiziari appaltati dal Comune di Olbia, per i quali servirebbero altri 250.000 euro (l’intervento totale ammonta a 1.050.000 euro) e in questo caso i lavori sono fermi al 76%. Ferma al palo anche la scuola elementare prevista in località Ugolio a Nuoro, dove i lavori raggiungono il 43% dell’opera.
La lista comprende poi numerosi palazzetti dello sport, centri servizi e centri di accoglienza per anziani. Come quello di Marrubiu, in provincia di Oristano, realizzato al 50% con una spesa pari a oltre 1.200.000 euro. Si tratta tuttavia di uno dei pochi casi di incompiuta fruibile.
Nel consultare l’anagrafe delle incompiute pubblicate sul sito della Regione, si scopre poi che anche i collaudi, spesso, riservano brutte sorprese. Solo all’ultimo il Consorzio Bonifiche della Nurra si è infatti accorto che le opere di collegamento tra i bacini del Temo e del Cuga non rispondono a tutti i requisiti previsti dal capitolato d’appalto. Morale: opera non ancora fruibile, nonostante 5 milioni di euro di investimento, ma lavori portati a termine.
Non va meglio per le opere di dimensioni inferiori: i lavori per la manutenzione della rete di irrigazione del rio Cirras del Consorzio di bonifica di Oristano – in tutto 400.000 euro di investimento – sono anch’essi fermi al palo.
Piero Loi
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