E’ battaglia nel Comune di Nuoro: da una parte il segretario generale Salvatore Bissiri, dall’altra tutti i consiglieri, di maggioranza e di opposizione, e anche il sindaco, Alessandro Bianchi e la Giunta. Lo scontro ruota intorno alla decisione di Bissiri di mettere online i redditi dei politici in carica, ma non solo quelli personali, ma pure le dichiarazioni dei parenti fino al secondo grado. Il Pd, che guida l’amministrazione, chiama alla “disobbedienza civile”.
Per difendere la propria decisione, il segretario si appella alla normativa nazionale. Ma il Consiglio comunale non ne vuole sapere, scrive L’Unione Sarda oggi in edicola. La protesta ha una leader, Franca Carroni, eletta col Partito democratico, la quale propone di ribellarsi all’ordine impartito dal dirigente comunale. Che si faccia, appunto, disobbedienza civile, sostiene la Carroni.
Stando al provvedimento di Bissiri, questo è l’elenco dei documenti che i consiglieri eletti dovrebbero mettere online: atto di nomina o di proclamazione con la durata dell’incarico; curriculum; compensi; rimborsi spesa per viaggi o altre attività legate all’esercizio delle funzioni da consigliere o assessore; dati relativi ad altre cariche ricoperte in enti pubblici o società private con relativa indennità percepita; dichiarazione dei redditi; dichiarazione dei beni posseduti; eventuali quote di partecipazioni societarie. In più, appunto, la dichiarazione dei redditi dei parenti, fino al secondo grado.